L’emergenza terremoto anche se non suscita la stessa attenzione di alcuni giorni fa, continua drammaticamente a condizionare la vita dei tantissimi cittadini della “bassa modenese”.

Nonostante il caldo asfissiante e le condizioni di vivibilità precarie i cittadini possono contare sempre sul supporto, non solo materiale ma anche morale, dei tanti vigili del fuoco che stanno lavorando per recuperare i beni di coloro che hanno perso i loro punti di riferimento.

Anche molti sindaci avvalendosi del contributo dei pompieri modenesi stanno avendo la dimostrazione che lo Stato, o almeno una parte di esso, non vuole abbandonarli.

Certo che, le tante difficoltà con le quali convivono ogni giorno i Vigili del Fuoco e che spesso possono essere determinanti per la loro incolumità, sono ben poca cosa rispetto ad alcune polemiche dal sapore diffamatorio delle quali sono stati destinatari proprio i pompieri modenesi.

L’arcano è presto svelato.

E’ capitato di leggere su alcuni quotidiani che la responsabilità del fatto che non ci sono più soldi per la messa in sicurezza degli edifici è dovuta al fatto che si è speso troppo per i vigili del fuoco.

Così come anche qualche affermazione di emittenti private ha avuto l’effetto diverso da quello che forse si voleva produrre, visto che il messaggio che è stato recepito, non solo dai vigili del fuoco, è stato quello che i pompieri in questo frangente si sono rivelati un costo.

Ebbene i cittadini modenesi, quelli che ogni giorno componendo il numero 115 ricevono gratuitamente ogni tipo di soccorso, coloro che, non solo nelle zone terremotate, continuano a chiamare i Vigili del fuoco per il recupero dei beni personali, dei beni artistici ed architettonici, devono sapere che i Vigili del fuoco costano otto euro all’ora e solo quando lavorano.

Si perchè quando rientrano dallo scenario del terremoto, una buona parte di loro è sistemata nelle tende dei campi-base sparsi sul territorio (il cui costo è zero) e altri sono nelle sedi di servizio.

Le stesse tende dove di giorno si arriva a temperature oltre i 40 gradi e di notte la temperatura non è certamente gradevole come quella di un albergo (i cui costi come è noto sono elevati).

Non fa certamente piacere leggere notizie approssimative e poco rispettose verso coloro che stanno cercando di fare l’impossibile, a volte anche senza retribuzione, per far sì che questo tragico momento della provincia di Modena duri il meno possibile.

Alle critiche e alle polemiche facili sui costi eccessivi del soccorso (dati che sono stati smentiti anche da una nota del 15 luglio della Protezione civile), i pompieri rispondono con i fatti, ovvero con il loro lavoro e se qualcuno ha dubbi è comunque invitato sulle zone del terremoto sugli scenari operativi dei Vigili del fuoco per rendersi veramente conto di cosa si sta facendo per i nostri concittadini.

Chissà forse si potrà provare un rispetto diverso nei confronti di questi lavoratori che già sono costretti a lavorare con organici sottodimensionati e attrezzature e mezzi non sempre adeguati.