Il Comune di Modena razionalizza la propria organizzazione riducendo le sedi degli uffici e risparmiando sugli affitti: da sei diventeranno tre, ma per ora potranno essere solo due in attesa di valutare la fattibilità dell’intervento all’ex ospedale Estense. E’ la novità contenuta nel Piano sedi illustrato dall’assessore al Patrimonio Fabio Poggi alla commissione consiliare Risorse in vista del bando, in pubblicazione entro la fine di luglio con scadenza al 28 dicembre, per la ricerca sul mercato di un direzionale da destinare agli uffici che oggi sono collocati nella torre di via Santi 40 e in via San Cataldo (entrambe in proprietà) e in via Santi 60, in via Costa e in via Galaverna, le ultime tre in concessione con una spesa di oltre un milione e 600 mila euro all’anno.

“A un anno di distanza dall’approvazione da parte del Consiglio del Piano di definizione logistica delle sedi comunali, come previsto siamo in grado di attivare le procedure per l’individuazione e l’acquisto del Direzionale che si affiancherà alla sede del municipio di piazza Grande” spiega Poggi sottolineando che la novità che sarà introdotta nel bando riguarda la richiesta di 2.500 metri in affitto, oltre ai 9 mila metri da acquistare, per garantire la fase transitoria e valutare fattibilità e tempistica dell’intervento di recupero dell’ex ospedale Estense che nel Piano dello scorso anno rappresentava, appunto, la terza sede. Oltre, naturalmente, alle sedi delle Circoscrizioni, della Polizia municipale e degli altri servizi di prossimità che, come previsto, rimangono quelle attuali.

“L’obiettivo è avere il Direzionale per almeno 700 lavoratori, con circa 400 tra uffici e sale riunioni, a disposizione per la seconda metà del 2014 – aggiunge Poggi – e nel frattempo valuteremo anche le eventuali novità sul fronte del riordino istituzionale rispetto, per esempio, alle competenze della Provincia o della Regione che potrebbero essere affidate ai Comuni. La flessibilità ci sarà garantita dai 2.500 metri quadri che in una prima fase saranno in affitto per poi valutarne l’eventuale acquisto nel giro di due o tre anni”.

Il valore complessivo dell’operazione è valutato intorno ai 20 milioni di euro, ma l’obiettivo del Comune è acquistare il Direzionale cedendo in permuta tre complessi immobiliari il cui valore complessivo è stimato appunto in quella cifra: gli edifici di via Santi 40 e di via San Cataldo, oltre a Villa Montecuccoli a Baggiovara e alla relativa area edificabile.

Nella valutazione delle offerte, comunque, non si terrà conto solo della componente economica ma i criteri saranno vari e legati all’efficienza complessiva della proposta, compreso l’inserimento in un’area della città già dotata di servizi. “Una componente significativa – afferma Poggi – sarà quella relativa alla gestione e ai suoi costi perché oltre al risparmio degli affitti contiamo di ottenere anche un risultato significativo sulle economie della gestione visto che la superficie complessiva si riduce di circa il 17 per cento: dalle bollette per luce e riscaldamento, fino alle pulizie, le manutenzioni, la razionalizzazione del personale (commessi, uscieri, assistenza) e degli strumenti operativi”.

SI SPOSTANO ANAGRAFE E NUMEROSI SERVIZI

Nel nuovo Direzionale nel 2014 andranno anche Economia, Attività produttive, Urbanistica, Ambiente, Sociale, Sport, Lavori pubblici, magazzini e laboratori

Dall’anagrafe ai Servizi sociali, dall’Urbanistica all’Ambiente, fino all’Economia e allo sportello per le Attività produttive, allo Sport e ai Lavori pubblici, senza dimenticare i servizi Manutenzione e logistica con i relativi spazi per magazzini, depositi e laboratori (per esempio, fabbri e falegnameria). Sono alcune delle principali attività che dovranno trovare posto dal 2014 nel nuovo Direzionale del Comune di Modena che dovrà avere una superficie lorda di 15 mila metri quadri e netta, calpestabile, di almeno 11.500, di cui 9 mila in proprietà e 2.500 in affitto con l’opzione di acquistarli nell’arco di due o tre anni.

I vani da adibire a uffici e sale riunioni (almeno 20) non saranno meno di 400, tra i quali ci dovranno essere anche la nuova anagrafe, appunto, e una ventina di stanze per archivi correnti dei settori.

Per i magazzini, i depositi e i laboratori si prevede una superficie lorda di circa 2.300 metri quadri, mentre altri 1.400 metri quadri sono da riservare a depositi e stoccaggi che si possono realizzare anche all’aperto (transenne, segnaletica, cavalletti, materiali ferrosi eccetera). Il parcheggio per i mezzi di servizio (automobili e furgoni) deve avere una disponibilità di un centinaio di posti auto e corsie di manovra.

LA SCELTA TERRÀ CONTO DELL’ACCESSIBILITÀ

Valutazioni sui costi, sulla gestione, sulla funzionalità e sui parcheggi. Attenzione all’energia da fonti rinnovabili. Ma ci si deve arrivare in bicicletta dal centro

Il nuovo Direzionale del Comune di Modena dovrà essere collocato all’interno del perimetro urbano consolidato, essere facilmente accessibile in bici dal centro della città e non trovarsi a più di 300 metri da una fermata del bus. Sono le caratteristiche che saranno richieste dal bando per l’individuazione dell’immobile che potrà essere autonomo o una porzione compatta e dotata di autonomia funzionale di un edificio più articolato.

La scadenza del bando sarà a fine dicembre e i primi tre mesi del 2013 serviranno per la valutazione e l’aggiudicazione. Da qui partiranno i 540 giorni per la progettazione esecutiva e la realizzazione dei lavori di adeguamento per riuscire a consegnare l’immobile tra la primavera e l’estate del 2014.

Nella valutazione delle proposte si terrà conto della convenienza economica, sulla base dei prezzi medi di mercato, dei costi di gestione e di manutenzione ordinaria dell’immobile, del suo stato di conservazione e della razionalità e funzionalità nella distribuzione interna dei locali. Si terrà conto, inoltre, della distanza dalla sede municipale di piazza Grande, della presenza di sistemi di produzione energetica da fonti rinnovabili, del livello di classe energetica dell’edificio, della disponibilità di parcheggi pubblici o a uso pubblico nelle immediate vicinanze, della facilità di raggiungere l’immobile dalle principali vie di comunicazione cittadine. Attenzione sarà posta anche alla presenza in zona di attività direzionali, servizi pubblici, centri commerciali e istituti di credito.