A Bologna è forte l’esigenza dei cittadini di prendere parola e di esprimersi, anche con il voto, sul ruolo della scuola pubblica e sul sistema di servizi educativi e scolastici 0-6 anni, di cui la convenzione con le paritarie private è parte.

Attualmente l’unico strumento che faticosamente e preziosamente abbiamo la possibilità di portare avanti è il referendum consultivo previsto dallo Statuto del comune di Bologna. Con una sola domanda approvata dai garanti che di fatto racchiude al suo interno gli aspetti costituzionali economici e gestionali del dibattito e il cui esito dovrà essere tradotto coerentemente in proposta.

Io credo che i partiti della maggioranza e l’amministrazione debbano fare propria questa volontà di partecipazione e di indirizzo favorendo al massimo la democrazia deliberativa attraverso il potenziamento degli strumenti in mano ai cittadini.

In prima istanza avviando il percorso di partecipazione certificato dalla legge regionale (3/2010) un percorso che garantisce la terzietà della gestione del processo, permette di rappresentare tutti le voci e assicura un esito attraverso ad esempio il voto di un campione di popolazione che ha partecipato all’intero percorso, su proposte che riguardano il sistema educativo scolastico 0-6 anni e la convenzione con le paritarie private. Proposte che il Consiglio comunale può accettare o rifiutare motivandone le ragioni.

Questa è una proposta che non cerca di boicottare il percorso del referendum. Al contrario, penso che la maggioranza possa, così, guardare al referendum senza timore di contrapposizioni ideologiche e, coerentemente, agevolare la sua realizzazione attraverso la modifica dello Statuto e l’accorpamento alle elezioni per abbassarne i costi.

Con la maggioranza che assume un ruolo da protagonista nel facilitare e qualificare la partecipazione, il nostro impegno nella raccolta firme è un elemento senza più una valenza politica esasperata.

In questa ottica la democrazia rappresentativa, deliberativa e referendaria non si contrappongono ma si integrano. Questa è l’innovazione di metodo e di forme della politica che il centrosinistra a Bologna deve mettere in campo.

In mancanza di un percorso partecipato certificato secondo la legge Regionale, la raccolta firme focalizzerà tutta l’azione e l’impegno di SEL nel dare ai cittadini la possibilità di indirizzare le politiche educative.

(Luca Basile – Coordinatore provinciale SEL Bologna)