Pensava di espletare una mera formalità congedandosi dai Carabinieri con estrema tranquillità dopo aver denunciato la rapina di 450 euro in contanti, invece successivamente, a distanza di qualche settimana, si e’ ritrovato negli uffici della Stazione Carabinieri di San Martino in Rio, comune della bassa reggiana, per cercare di spiegare ai militari le “falle” del suo racconto.

Nel giro di quindici giorni un operaio 48enne residente a Scandiano  si e’ ritrovato da vittima di una rapina a indagato per simulazione di reato in quanto i fatti cosi come da lui esposti in denuncia non sono risultati corrispondere al vero: circostanza questa che al culmine dei fatti ha visto l’uomo essere denunciato dai Carabinieri di San Martino in Rio alla Procura della Repubblica preso il Tribunale di Reggio Emilia in ordine al citato riferimento normativo violato.

Nel dettaglio l’uomo a metà luglio si e’ presentato ai carabinieri di San Martino in Rio denunciando di essere stato rapinato nei pressi di una sala scommesse di Modena della somma di 450 euro ad opera di cinque malviventi che l’avevano minacciato con un cacciavite obbligandolo a prelevare da uno sportello bancomat la somma complessiva di 450 euro che poi consegnava ai malviventi.

I primi accertamenti condotti dall’Arma di San Martino in Rio portavano a verificare, attraverso l’analisi del sistema di videosorveglianza posto nelle pertinenze del bancomat, che i prelievi erano stati effettuati senza la presenza di terze persone ed inoltre gli accertamenti bancari rivelavano discrepanze tra quanto dichiarato in denuncia e le reali movimentazioni del conto. Convocato in caserma per far luce su tali discrepanze, l’uomo anticipava le risultanze investigative dei Carabinieri di San Martino in Rio ammettendo di essersi inventato tutto. Aveva perso i soldi prelevato dal bancomat in una sala bingo e per essere risarcito dall’assicurazione aveva deciso di inventarsi la rapina. Alla luce di quanto sopra l’uomo veniva denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia in ordine all’ipotesi delittuosa di simulazione di reato.