L’azzurro proponeva di utilizzare per i terremotati le risorse del Bando Ecofeste 2013. L’edizione 2012 si è recentemente chiusa: essa rappresenta uno strumento, aperto a Comuni, enti pubblici e organizzazioni di volontariato, con cui l’Emilia-Romagna finanzia tutte le sagre e le manifestazioni in cui vi sia produzione diretta di cibo, che promuovano buone pratiche di riduzione degli impatti ambientali generati dai servizi di accoglienza e ristoro. A sostegno dell’iniziativa per quest’anno la Regione ha messo a disposizione 300 mila euro.

Così ha risposto l’Assessore Freda: “Con il bando “Ecofeste Emilia-Romagna” la Regione ha inteso promuovere la sostenibilità ambientale di eventi ricreativi erogando contributi per l’acquisto di attrezzature che consentano la riduzione dei rifiuti, che è uno degli obiettivi principali delle politiche ambientali della Regione.

Non si tratta dunque, di finanziamenti a “pioggia” ma di contributi stanziati per l’acquisto di beni destinati ad essere utilizzati anche in edizioni future degli stessi eventi: si reputa quindi che il bando possa incidere in modo significativo sui comportamenti virtuosi che contrariamente avrebbero un peso economico non del tutto irrilevante.

Senza dimenticare che tali misure producono anche effetti “indiretti” in termini di educazione e comunicazione di buone pratiche.

Peraltro, ridurre l’impatto dei rifiuti legati a questo tipo di eventi assume una particolare rilevanza in questo momento di emergenza, in cui l’impiantistica regionale è chiamata a gestire quantitativi aggiuntivi di rifiuti indifferenziati provenienti dalle zone più colpite dal sisma.

Si ritiene, pertanto, opportuno mantenere attivo il bando “Ecofeste” con l’attuale copertura finanziaria, né si intende in alcun modo derogare ai principi di salvaguardia dell’ambiente, che richiedono un impegno costante e la capacità di perseguire gli obiettivi della pianificazione ambientale”.

Così replica l’azzurro: “Non sono in discussione le finalità educative dell’iniziativa, anche se le Associazioni e gli Enti Locali non han certo bisogno che glielo insegni la Regione cos’è la raccolta differenziata e come si fa. Il fatto che gli impianti di smaltimento della nostra Regione stiano vivendo un momento di intenso utilizzo appare una scusa poco plausibile: quand’anche davvero, a seguito del terremoto, vi fosse stata una produzione di rifiuti comuni (anche se in gran parte son detriti edilizi) ciò non giustifica il fatto che si debba prediligere l’incentivo ad un’iniziativa tutto sommato marginale, come promuovere al differenziata non presso i cittadini, ma limitatamente a certe feste, rispetto all’obiettivo primario di sostenere la rinascita delle zone terremotate. Mi pare che ci si impunti su obiettivi modesti ma ideologici rispetto alle grandi questioni, forse più pragmatiche ma per questo più importanti che interessano al comunità regionale.”