Comincia la Festa dell’Unità provinciale e come d’incanto, e da tradizione, la tangenziale e gli altri luoghi ad essa limitrofi si illumineranno a giorno. Del resto la logica è chiara: la festa del PD deve brillare come una stella nel firmamento, deve essere un faro per uscire dalle tenebre della notte e della politica.

Peccato che tutto questo strida con la situazione di profonda crisi economica che attanaglia la nazione, e con essa anche Modena. Il bilancio della città è talmente in sofferenza che i nostri amministratori hanno deciso di spegnere l’illuminazione notturna in alcuni quartieri. Una mossa che ha generato le aspre e giustificate critiche dei residenti, i quali hanno evidenziato come la poca illuminazione favorisca la microcriminalità che pure non ha bisogno di ulteriori aiuti per martirizzare la città.

Riteniamo che il PD e l’amministrazione dovrebbero dare ai cittadini una dimostrazione minima di decoro e di senso della misura limitando lo spreco di energia che avvolge quella che è pur sempre una semplice festa di partito. Dall’altra parte invece dovrebbero ritornare sui propri passi per quanto riguarda l’illuminazione notturna della città. I comitati dei cittadini hanno già ampiamente dimostrato che la criminalità che imperversa in città è favorita dall’esistenza di troppi spazi bui o male illuminati. Modena, esattamente al contrario di quello che sta facendo la Giunta, per la sicurezza dei suoi abitanti ha bisogno di più illuminazione e più telecamere. Le necessarie economie si possono realizzare, come andiamo ripetendo da tempo, in altri settori che non vanno a colpire i cittadini nei loro diritti elementari.

Ma sono quei settori che creano consenso clientelare e che il PD, per puro interesse di bottega, si rifiuta di toccare. E le economie preferisce farle sulla pelle dei modenesi.

Di questo passo arriveremo ad avere una città completamente al buio con un’unica macchia di luce sfolgorante: la gloriosa festa del Partito Democratico. Ladri e spacciatori ringraziano.

(Il segretario cittadino della Lega Nord per l’indipendenza della Padania, Stefano Bellei)