Da molte imprese è vista come una penalizzazione l’ordinanza regionale concernente la ricostruzione post terremoto, approvata dalla Giunta regionale, attraverso la quale si vincolano le aziende all’ottenimento dell’attestazione Soa per partecipare alla ricostruzione degli immobili privati categoria C e B (per valori superiori a 150 mila euro). Anche i costruttori edili e gli artigiani hanno protestato per il provvedimento. Cna, Ance e Confartigianato hanno chiesto di rivedere l’ordinanza regionale; per le associazioni, con questo provvedimento, si escludono dal mercato le imprese terremotate.

In data odierna ho pertanto presentato in aula, assieme ai colleghi del Pdl, una risoluzione che impegna la Giunta regionale a rivedere l’ordinanza, a fissare nuovi parametri relativamente i vincoli cui sono costrette le aziende. In particolare si chiede di aumentare a 300 mila euro, rispetto agli attuali 150 mila, il tetto vincolante per le imprese all’ottenimento dell’attestazione Soa.

(Fabio Filippi)

L’Attestazione SOA è la certificazione obbligatoria per la partecipazione a gare d’appalto per l’esecuzione di appalti pubblici di lavori, ovvero un documento necessario e sufficiente a comprovare, in sede di gara, la capacità dell’impresa di eseguire, direttamente o in subappalto, opere pubbliche di lavori con importo a base d’asta superiore a 150.000,00 euro; essa attesta e garantisce il possesso da parte dell’impresa del settore delle costruzioni di tutti i requisiti previsti dalla attuale normativa in ambito di Contratti Pubblici di lavori.