Dal 15 settembre al 15 ottobre sarà possibile presentare la domanda per regolarizzare immigrati assunti in nero. È una sanatoria che riguarda tutte le imprese che occupano lavoratori stranieri irregolari perché senza il permesso di soggiorno; lo stesso dicasi per le famiglie che hanno badanti o collaboratori domestici “mimetizzati” nelle case. «Anche se è impossibile avere dati attendibili sul fenomeno, presumiamo che siano numerosi i lavoratori extracomunitari che potrebbero emergere tra Modena e provincia – dichiara Pasquale Coscia, responsabile delle politiche per l’immigrazione per la segreteria provinciale della Cisl – Precisiamo subito che non c’è nessun “click day” né un numero limitato di regolarizzazioni o quote. Quindi il nostro consiglio è di non correre e di non pagare alcun importo prima di aver verificato tutti i documenti e le condizioni». In effetti la sanatoria ha un costo: mille euro alla presentazione della domanda più i contributi dall’assunzione (minimo da maggio 2012. Soprattutto è indispensabile possedere tutti i requisiti previsti dalla legge: reddito, assenza di condanne a carico del datore di lavoro e/o del lavoratore, presenza in Italia almeno dal 31 dicembre 2011. «Questa ultima condizione complica molto le cose, perché deve essere provata con documenti rilasciati da un ente pubblico – spiega Coscia – Diciamo che la regolarizzazione è positiva, anche se la procedura assomiglia a un percorso a ostacoli. Per questo l’Anolf (Associazione stranieri della Cisl) ha attivato un servizio di assistenza e consulenza per le imprese, famiglie e lavoratori che intendono uscire dal “nero”. Invitiamo a diffidare, invece, delle agenzie presenti sul territorio o siti on line che promettono una facile regolarizzazione: intascano i soldi per la pratica e poi spariscono, senza curarsi dei requisiti». Il sindacato di Palazzo Europa riconosce che per le imprese, e soprattutto per le famiglie, il costo della sanatoria è rilevante, ma vale ugualmente la pena di usufruirne perché chi non aderisce rischia la denuncia, con i relativi oneri aggiuntivi. «La regolarizzazione è un diritto del lavoratore straniero e un dovere del datore di lavoro: non sprechiamo questa opportunità», conclude il responsabile delle politiche per l’immigrazione della segreteria provinciale Cisl.