Si è rinnovata anche quest’anno, nella giornata mercoledì 12 Settembre, la ricorrenza celebrativa dedicata al Generale Ferrero e al Comandante partigiano Giovanni Rossi, n occasione del 69mo anniversario della battaglia del Palazzo Ducale che, dopo l’otto settembre 1943,vide proprio a Sassuolo e grazie al coraggio del Generale dell’Esercito Ugo Ferrero, a capo della guarnigione che era di stanza proprio nel Palazzo che resistette eroicamente alla divisione tedesche, equipaggiata con armi pesanti, uno dei punti d’origine della Resistenza nella intera provincia di Modena. Unificando a questo momento di ricorrenza, in una veste formale semplice quanto sentita, l’altro omaggio dedicato da alcuni anni, all’altra figura simbolicamente rilevante del sassolese Giovanni Rossi, tra i primi comandanti delle formazioni partigiane operanti nel nostro Appennino.

Le autorita’ civili, guidate dal Sindaco Luca Caselli, militari e dei Gonfaloni del Comune di Sassuolo, di una rappresentanza dell’Accademia Militare di Modena e delle Associazioni d’Arma, Partigiane e Combattenti si sono ritrovate presso la lapide dedicata al Generale Ferrero, nel vestibolo d’ingresso del Palazzo Ducale di Sassuolo. Qui è stata deposta una corona presso la lapide dedicata al Generale Ugo Ferrero, che venne poi deportato in campo di concentramento e ucciso durante una marcia di trasferimento e Ermes Malavasi, caduto invece durante la battaglia.

Poi i rappresentanti delle Istituzioni locali si sono spostati in Piazza Garibaldi, dove proprio sotto al monumento ai Caduti della torre civica è stata deposta una seconda corona, questa dedicata specificamente alla memoria del sassolese Giovanni Rossi.

Qui Il sindaco Luca Caselli, ringraziando tutti i rappresentati intervenuti, ha ricordato il ruolo delle Forze armate nelle fasi iniziali della Resistenza, nonché la figura rimossa e dimenticata “per troppi anni e in troppe occasioni” del comandante Rossi.

E’ poi toccato a Romano Levoni, ex partigiano, soprannominato “Balilla” che da anni è impegnato a ricordare la figura di Giovanni Rossi, a rievocare le gesta e la figura di questo Comandante partigiano eliminato, a tradimento, da altri elementi delle formazioni partigiane, nei primi mesi del 1944, per dissensi interni nel movimento.

Nella foto il Sindaco Caselli, Romano Levoni e la signora Ines, sorella di Giovanni Rossi