Le limitazioni al traffico previste dall’Accordo regionale di programma sulla qualità dell’aria quest’anno vengono anticipate e partono dall’1 di ottobre aggiungendo ai tradizionali giovedì anche la prima domenica di ogni mese. Sono inoltre previste altre azioni da attivare in caso di emergenza, nell’eventualità ci siano sforamenti per sette giorni consecutivi dei livelli giornalieri di Pm10, le cosiddette polveri sottili. La manovra, salvo condizioni di particolare gravità per la qualità dell’aria, sarà attiva dall’1 ottobre al 30 novembre e dal 7 gennaio al 29 marzo, e verrà sospesa nel periodo compreso dal 1 dicembre al 6 gennaio. Le domeniche interessate saranno il 7 ottobre, il 4 novembre, il 3 febbraio e il 3 marzo, mentre il 7 aprile anche Modena parteciperà alla domenica senz’auto in occasione della giornata mondiale della salute. L’accordo regionale prevede di revocare le limitazioni del giovedì, nel caso in cui per tutta la settimana precedente le concentrazioni di polveri non abbiano mai superato il limite giornaliero: la verifica dei dati è prevista il martedì e l’eventuale revoca viene comunicata il mercoledì.

Le limitazioni riguardano, come negli anni precedenti, i veicoli più inquinanti (benzina euro 0 e diesel precedenti alla normativa euro 3) tutti i giorni, dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 18.30 e si estendono ai veicoli pre Euro 4 tutti i giovedì (8.30 – 18.30) e la prima domenica di ogni mese (dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 18.30). Cambia invece leggermente l’area di applicazione delle limitazioni, che si riduce per consentire l’accesso al parcheggio di piazza Giovani di Tien An Men, al Novi Park e al Museo Casa Enzo Ferrari. Nel caso di superamenti del limite giornaliero di Pm10 protratti nel tempo, sono previste misure di emergenza, tra cui il blocco del traffico la domenica immediatamente successiva.

Illustrando le caratteristiche del provvedimento, l’assessore all’Ambiente Simona Arletti sottolinea che “a Modena da gennaio abbiamo già avuto 60 superamenti del valore limite giornaliero di Pm10, rispetto al massimo di 35 all’anno fissati dalla normativa. Una situazione grave, quindi, comune a tutta la pianura Padana soprattutto a causa delle condizioni meteorologiche. Quest’anno – prosegue Arletti – la manovra è particolarmente pesante per i cittadini, con l’anticipo a ottobre e la moltiplicazione delle domeniche senz’auto. Ne siamo consci, e sappiamo anche che, per funzionare veramente, la manovra deve essere abbinata a un cambiamento culturale e a progetti per incentivare la mobilità sostenibile. Già nella discussione del nuovo Piano strutturale comunale ci siamo resi conto che è necessario ripensare la città, per consentire di utilizzare la mobilità dolce nei tragitti casa-scuola e casa-lavoro. Da anni, poi – conclude – il Comune sostiene con incentivi l’acquisto di veicoli elettrici, ha sostenuto l’installazione di impianti Gpl o metano sugli autoveicoli, promuove il trasposto merci con veicoli elettrici in centro storico con il progetto ‘Cityporto’ e ha installato le colonnine di ricarica per i mezzi elettrici del progetto regionale ‘Mi muovo elettrico’. A questi si aggiungono gli interventi per la mobilità ciclabile e altre iniziative per scuole e cittadini sulla mobilità sostenibile”.

L’anticipo a inizio di ottobre delle limitazioni al traffico del giovedì, l’introduzione di analoghe limitazioni al traffico nella prima domenica del mese e l’individuazione di azioni da attivare a livello regionale in caso di emergenza sono stati decisi a livello regionale. L’Amministrazione modenese ha comunque evidenziato alcune perplessità, in particolare sul rischio penalizzare le attività economiche nei centri storici. La Regione si è impegnata ad attivare un tavolo con i gestori delle autostrade, per ridurre le emissioni limitando la velocità nei tratti che attraversano zone densamente abitate. Secondo le stime dei tecnici, infatti, il traffico autostradale sarebbe responsabile di circa il 30 per cento del totale delle emissioni.

Tra le misure emergenziali previste dall’accordo regionale, oltre ai blocchi domenicali in caso di troppi sforamenti consecutivi, c’è l’obbligo di ridurre di un grado la temperatura negli ambienti riscaldati (fino a massimo 19 gradi nelle case, negli uffici e negli esercizi commerciali), il divieto di utilizzo di biomasse nei caminetti aperti (se sono presenti altri sistemi di riscaldamento), il potenziamento dei controlli sui veicoli circolanti. Prima di procedere con l’adozione dei provvedimenti più restrittivi previsti dall’accordo come misure emergenziali, la Regione Emilia Romagna si è impegnata a convocare il tavolo dei sindaci.

L’ordinanza è sul sito del Comune (www.comune.modena.it/liberiamolaria). Per informazioni si può chiamare l’Ufficio Relazioni con il Pubblico (tel. 059 20312) o recarsi negli uffici di Piazza Grande, da lunedì a venerdì dalle 9 alle 13; lunedì, martedì, giovedì e venerdì anche dalle 15 alle 18; sabato dalle 9.30 alle 12.30.

CAMBIA LA ZONA INTERESSATA DAL BLOCCO

Si potrà accedere liberamente al parcheggio dello stadio in piazza Giovani di Tien An Men, al Novi Park e al Museo Casa Enzo Ferrari. Alla stazione ferroviaria si arriverà anche da via Nicolò dell’Abate e non soltanto dal parcheggio Porta Nord come gli scorsi anni. Sarà invece inclusa nella zona interessata alle limitazioni del traffico anche l’area di via Santa Caterina, che negli ultimi anni ha visto aumentare notevolmente la propria popolazione e quindi il traffico di automobili. Cambia così l’area del territorio comunale che da lunedì 1 ottobre sarà soggetta alle restrizioni dettate dalla manovra antinquinamento, che il Comune di Modena ha predisposto in base all’accordo regionale (informazioni su www.comune.modena.it/liberiamolaria).

L’area soggetta a limitazioni del traffico ha una superficie pari a 10,9 kmq, copre il 6% del territorio comunale (il 27% di quello urbanizzato), ospita il 44% dei residenti in Comune di Modena.

Le restrizioni alla circolazione riguardano l’area individuata nella planimetria allegata all’ordinanza, disponibile on line (www.comune.modena.it/liberiamolaria/mappa). Queste le vie che ne definiscono il perimetro: tangenziale Neruda, via Giardini, via Panni, via Salvo d’Acquisto, via Pallanza, via Pavia, via Vaciglio, via Montanari, via Campi, via Emilia Est, via Saliceto Panaro, via Minutara, via Divisione Acqui, viale dello Sport, via Malavolti, tangenziale Pasternak, via Nonantolana, via Cuboni, via Stanguellini, via Paolo Ferrari, via Soli, via Piave, via Muzzioli, viale Caduti in Guerra, piazzale Natale Bruni, viale Crispi, viale Monte Kosica, viale della Cittadella, piazza della Cittadella, viale IV Novembre, viale Cialdini, via Zucchi, viale Italia.

La planimetria individua inoltre i parcheggi scambiatori suggeriti dall’Amministrazione, dove è possibile lasciare l’auto per prendere mezzi di trasporto pubblico: polo scolastico Leonardo, polisportiva Corassori, Motorizzazione civile, direzionale Manfredini, istituti Guarini – Selmi, cinema Raffaello, polisportiva Saliceta S. Giuliano, Parco Amendola Sud su via Panni, parco della Repubblica su via Salvo d’Acquisto, centro commerciale “La Rotonda”, centro commerciale “Le Torri”, polisportiva Modena Est, centro commerciale “I Portali” e Palazzo dello Sport, piscina Pergolesi, polisportiva Villa d’Oro, centro commerciale “Torrenova”, mercato ortofrutticolo (via del Mercato), sede di Hera in via Razzaboni e sede New Holland, Cimitero San Cataldo, parcheggio del negozio Obi, parcheggio di via Gottardi, polisportiva Gino Pini, polisportiva di Cognento, polisportiva Baggiovara, piazza Giovani di Tien An Men. Sarà inoltre possibile accedere al nuovo parcheggio sotterraneo Novi Park.

ECCO CHI PUÒ E CHI NON PUÒ CIRCOLARE

Resta invariato rispetto agli anni scorsi l’elenco dei mezzi che non potranno circolare in alcuni giorni e aree della città a partire dal primo ottobre, data di entrata in vigore della nuova manovra antinquinamento del Comune di Modena. Novità invece sulle deroghe: dal momento che la nuova manovra prevede lo stop al traffico anche per la prima domenica di ogni mese, sono state predisposte alcune deroghe specifiche per trasportare i bambini che devono ricevere sacramenti o i tesserati di società sportive che devono partecipare a gare. Una deroga speciale consente inoltre la circolazione ai mezzi di cantiere impegnati nella ricostruzione degli edifici danneggiati dagli eventi sismici del 20 e 29 maggio. Le informazioni complete sono on line (www.comune.modena.it/liberiamolaria/veicoli-che-possono-circolare).

Dal primo ottobre al 30 novembre e dal 7 gennaio al 29 marzo, nell’area individuata dall’ordinanza del sindaco, non potranno circolare dal lunedì al venerdì tra le 8.30 e le 18.30: auto a benzina precedenti alla normativa Euro 1, auto diesel pre Euro 2, diesel Euro 2 privi di sistema di riduzione della massa di particolato, ciclomotori e motocicli a due tempi precedenti alla normativa Euro 1 (anche se provvisti di bollino), auto diesel di tipo m2, m3, n1, n2, n3 precedenti all’euro 3 (cioè privi di sistema di riduzione della massa di particolato). Il giovedì dalle 8.30 alle 18.30 e la prima domenica del mese dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 18.30 non potranno circolare nemmeno gli autoveicoli benzina e diesel precedenti all’Euro 4, e i ciclomotori e motocicli precedenti alla normativa Euro 2.

I veicoli che comunque sono sempre liberi di circolare sono gli Euro 4 ed Euro 5, gli autoveicoli elettrici e ibridi, quelli a gas metano o gpl, quelli con almeno 3 persone a bordo (car pooling) se omologati per 4 o più posti, e con almeno 2 persone, se omologati per 2 posti. Saranno inoltre liberi di circolare i veicoli diesel Euro 3 dotati di filtri antiparticolato al momento dell’immatricolazione; i veicoli diesel che dalla carta di circolazione risultino dotati di sistema di riduzione della massa di particolato (Fap) con marchio di omologazione e inquadrabili come Euro 4; i veicoli diesel di tipo m2, m3, n1, n2, n3 omologati Euro 3, i ciclomotori e motocicli omologati Euro 2 o Euro 3.

Altre deroghe riguardano i mezzi di soccorso, quelli delle forze dell’ordine, oltre ai veicoli che devono assicurare assistenza agli ammalati o l’accompagnamento dei bambini a scuola (in questo caso serve l’attestato di frequenza e l’orario). Previste anche deroghe per alcune categorie di lavoratori.

L’ordinanza comunale prevede per i trasgressori del divieto di circolazione una sanzione da 155 a 624 euro, a cui verrà aggiunta, se la violazione si ripeterà nei due anni successivi, la sospensione della patente da quindici a trenta giorni. Per informazioni si può telefonare all’Ufficio relazioni con il pubblico (tel. 059 20312), consultare il sito del Comune di Modena (www.comune.modena.it) o ci si può recare negli uffici di piazza Grande, da lunedì a venerdì dalle 9 alle 13; lunedì, martedì, giovedì e venerdì anche dalle 15 alle 18.30; sabato dalle 9.30 alle 12.30.

NEL 2011 LIMITI SUPERATI 90 VOLTE

Nella città di Modena, nel corso del 2011, sono stati 90 i superamenti al limite previsto per gli inquinanti presenti in atmosfera, le cosiddette polveri Pm10. A livello regionale, la città più inquinata è risultata Parma, con 93 sforamenti. Secondo i dati Aci (2010) a Modena ci sono 115 mila auto, la metà delle quali soggetta ai blocchi del giovedì o della domenica. Si stima che il traffico automobilistico sia responsabile di circa il 70 per cento del totale dell’inquinamento del territorio comunale.

I dati mostrano comunque che, dall’introduzione della manovra antismog a livello regionale nel 2002, le medie annuali di concentrazione delle Pm10 hanno segnato una diminuzione. Nel corso del 2009 e del 2010, a Modena in tutte le stazioni è stato rispettato il valore limite annuale pari a 40 microgrammi per metrocubo. Il livello medio annuale (considerando le concentrazioni misurate dalla centralina che registra il valore maggiore) era di 48 microgrammi/metrocubo nel 2007, sceso a 44 nel 2008, a 39 nel 2009 e a 38 nel 2010. Il 2011 ha invece fatto segnare un nuovo aumento, 41 microgrammi per metrocubo, anche a causa della situazione meteorologica che ha favorito l’accumulo di inquinanti.

Negli anni, l’andamento degli episodi critici di superamento del valore limite giornaliero, pari a 50 microgrammi per metrocubo, mostra un progressivo miglioramento, pur superando ampiamente il numero massimo di superamenti per anno fissati dalla normativa, pari a 35. I giorni di superamento, sempre considerando la centralina che ha misurato le concentrazioni più elevate, sono stati 120 nel 2007, 112 nel 2008, 79 nel 2009, 82 nel 2010 e 90 nel 2011.

Per quanto riguarda le automobili presenti in città, i dati Aci sulle immatricolazioni 2010 parlano di circa 115mila automobili. Di queste, 14 mila (il 12%) sono precedenti alla normativa Euro (Euro 1 ed Euro 2 per i diesel) e non possono circolare dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 18.30. Le automobili potenzialmente interessate ai blocchi del traffico del giovedì o della domenica sono invece circa 57 mila, cioè la metà del parco auto. A queste però vanno sottratte le eventuali deroghe. La stima riguarda solo le automobili e non i veicoli commerciali, furgoni o mezzi pesanti. Le polveri emesse da un’automobile diesel Euro 0 equivalgono a quelle emesse da 15 auto a benzina Euro 0, mentre le emissioni di un’auto diesel Euro 1 o Euro 2 equivalgono a quelle di 4 auto a benzina di pari categoria.

OLTRE UN MILIONE PER VEICOLI ELETTRICI

Sono più di 4 mila i contributi che il Comune di Modena ha concesso, a partire dal 2001, per l’acquisto di veicoli elettrici, con uno stanziamento complessivo di un milione 8mila euro fino al 31 agosto 2011. Il mezzo preferito dai modenesi è la bicicletta a pedalata assistita: con gli incentivi comunali ne sono state acquistate 3mila 996 negli ultimi 12 anni. Richiedere gli incentivi, che si possono usare anche per auto, scooter, accumulatori e kit di accessori per le bici, nella misura del 14% del prezzo di listino, è ancora possibile compilando il modulo sul sito del comune (www.comune.modena.it/mobilita/news/incentivi-comunali-per-lacquisto-di-veicoli-elettrici). I contributi massimi sono di 145 euro per biciclette a pedalata assistita, 52 euro per kit, 310 euro per ciclomotori a due ruote elettrici, 1.033 euro per ciclomotori elettrici a 3 o 4 ruote, 2.066 euro per automobili o mezzi di trasporto merci, 31 euro per accumulatori e motori elettrici.