La variazione di bilancio che verrà presentata giovedì 27 settembre al Consiglio comunale di Modena avrà caratteristiche strutturali e non si limiterà a rispondere alle esigenze dettate dagli effetti della spending review. Anzi, conterrà “alcuni segnali significativi di sostegno all’economia rispetto all’Imu ma soprattutto sul fronte degli investimenti e dei pagamenti delle imprese”.

Lo ha affermato l’assessore al Bilancio Giuseppe Boschini illustrando giovedì 20 settembre il provvedimento alla commissione consiliare Risorse sottolineando che comunque “ci si muove in un quadro nazionale ancora in corso di definizione che suggerisce prudenza, in particolare sul fronte della spesa corrente e del rispetto del patto di stabilità”.

La manovra è complessivamente di tre milioni e 868 mila euro, senza sostanziali incrementi di spesa. A fronte dei tagli della spending review (stimati in due milioni e 300 mila euro) e delle minori entrate dall’Imu (circa un milione meno del previsto), può contare sulla cifra messa a disposizione dal Governo in base all’accertamento convenzionale dell’Imu, dopo la revisione delle stime operata in estate a partire dal gettito raccolto a giugno: 5,4 milioni di euro, come differenza tra le cifre ipotizzate dal Comune “in modo prudente ma realistico” nel bilancio preventivo e quelle indicate dal Governo come gettito per la città. “Con queste risorse, grazie anche al lavoro dell’Anci a livello nazionale per attenuare il patto di stabilità, abbiamo deciso di rafforzare la parte investimenti – ha spiegato Boschini – spostando ben tre milioni e 800 mila euro di ricavi da oneri cimiteriali e concessioni edilizie dalla parte corrente al conto capitale. Un’operazione virtuosa che consente, nel rispetto del patto di stabilità, di garantire e ampliare le possibilità di pagamento per i lavori realizzati o da realizzare. E l’obiettivo è quello di confermare anche per i prossimi anni l’utilizzo di quel tipo risorse nel settore, più proprio, degli investimenti: è una manovra quindi di tipo strutturale”.

La variazione contiene anche due modifiche per le aliquote Imu: l’esenzione della quota comunale per le Asp e una riduzione dello 0,1 per cento per gli immobili strumentali ad attività d’impresa utilizzati direttamente dall’imprenditore. “Si tratta di un piccolo segnale al sistema economico – ha commentato Boschini – che mira a creare le condizioni per l’introduzione di una aliquota di vantaggio per chi utilizza gli immobili per fare attività di impresa. Un modo, insomma, per riconoscere lo sforzo di chi è impegnato a superare la crisi e a far ripartire l’economia locale”.