Il calo dei mercati del nuovo e dell’usato per l’auto, le radiazioni che coinvolgono le vetture di “lusso”… La mobilità è in fibrilazione. “Basta manovre sull’auto: serve la vera manovra per l’auto. Con queste parole il nostro presidente Sticchi Damiani, si rivolge al Governo Monti, a nome degli automobilisti, dal Forum Internazionale delle Polizie Locali, organizzata da ACI a Riva del Garda. – così commenta il presidente d’ ACI Modena Angelo Orlandi che ha partecipato all’evento – L’auto non può più essere un “bancomat “per nessuno. Tanto meno per il Governo e per gli Enti locali. La priorità è la riduzione dei costi a carico delle famiglie. Noi Presidenti locali fatichiamo ad interpretare la strategia del Governo sull’auto, di cui ad oggi non vediamo i risultati. Sentiamo e condividiamo il malumore degli automobilisti”.

La pressione sui proprietari di vetture considerate “prestigiose” porta ad un incremento delle radiazioni per esportazione. E’ un boomerang economico.

“Un fiume di auto di “prestigio” – chiarisce Orlandi – viene radiato dal PRA per essere esportato. Una pratica che, nei primi nove mesi del 2012, è cresciuta del 16%. Quasi 4 auto radiate, su 10, vanno oltre confine. E’ un evidente danno per l’Erario. Nello stesso periodo lo Stato ha incassato solo 137 dei 168 milioni di euro stimati. A questa cifra va aggiunta la contrazione di 105 milioni tra Iva, bollo e Ipt dovuta e calo del 45% delle vendite nel segmento “prestige.”

Oggetto delle attenzioni dell’ACI anche il costo del carburante

“ C’è poi il rincaro delle accise sui carburanti: malgrado il calo del 10% dei consumi alla pompa, gli automobilisti hanno già speso, in questi mesi, 3 miliardi in più, rispetto al passato. Lo Stato, però, ha incassato meno di quelle che erano le sue aspettative. L’ACI propone la sterilizzazione dell’IVA:prima di procedere con questo provvedimento, sacrosanto, bisogna rimodulare le accise che sono una consistente percentuale nel costo del carburante. Parecchie, come quella sulla guerra dell’Abissinia, la crisi di Suez, il Vajont e la guerra del Libano interessano eventi che ormai figurano solo sui libri di storia. E’ comprensibile l’esigenza di far fronte alle emergenze, ma è inaccettabile che questa diventi di volta in volta una tassa sine-die per intere generazioni. – conclude Orlandi- Visto il nuovo ruolo degli enti locali, l’ACI, in momento di bisogno del Paese, si candida a struttura di servizio per le Amministrazioni locali. Siamo l’ interlocutore qualificato per definire al meglio i contorni dell’evasione fiscale, sul territorio, per modulare il contesto operativo, tracciare le linee di intervento e svolgere compiti specifici per la corretta riscossione”.