“Per tenere alta l’attenzione su di sé, Nino Fraulini, consigliere comunale di opposizione e presidente del comitato “Salviamo l’ospedale di Pavullo”, continua con la stessa tattica già sperimentata lo scorso anno durante l’approvazione del Pal. Ovvero, si arroga meriti che non ha e vuole mettere il cappello su quelle che in realtà non sono altro che decisioni già prese e ratificate. Un anno fa, per cercare di stemperare i toni, concordammo una mozione unitaria, che la maggioranza votò nonostante vi fosse stato lasciato il simbolo del Pdl: ora però, è arrivato il momento di dire basta”. Il Sindaco di Pavullo, Romano Canovi, dopo le ultime esternazioni di Fraulini, in seguito all’incontro con il direttore dell’Ausl Modena Mariella Martini, replica con fermezza a quanto sostenuto dallo stesso consigliere in un comunicato stampa e in diverse interviste. “Leggo, abbastanza sconcertato – afferma – che, dopo aver presentato, nel corso dell’ultimo consiglio comunale, una mozione nella quale si chiedeva di evitare la trasformazione del reparto di geriatria in lungodegenza, ora Fraulini dichiara testualmente: “Un reparto che si chiami geriatria o lungodegenza poco conta, a patto che il numero di letti sia sufficiente per i pazienti e questi non siano smistati fra gli ospedali della provincia”. Che è esattamente quello previsto dalla riorganizzazione dei reparti prevista dal Pal ed è esattamente quello che gli è stato risposto, con abbondanza di particolari, sia in consiglio comunale, sia sui giornali. La dottoressa Martini, quindi, non ha fatto altro che ribadire questo concetto, fatto passare da Fraulini come il frutto della pressione sua e del comitato. In un’intervista, poi, – prosegue Canovi – il consigliere dichiara: “La Martini ci ha chiarito un punto che prima non era stato specificato da nessuno. Il reparto cambierà nome, diventerà lungodegenza ma all’interno resteranno medici specializzati nelle patologie degli anziani: i geriatri”. In realtà Fraulini, non sappiamo se per disattenzione o per malafede, non dice il vero. Durante il consiglio comunale, infatti, sia l’assessore alla sanità Milena Chiodi, sia il consigliere Leo Lo Russo, rispondendo alla mozione, avevano chiaramente precisato che i medici geriatri sarebbero rimasti nell’ospedale di Pavullo e avrebbero continuato la loro attività esattamente come prima. Il tutto è facilmente verificabile ascoltando la registrazione del consiglio comunale, disponibile sul sito del Comune di Pavullo. A Fraulini, peraltro, aveva risposto in modo impeccabile, sempre durante il consiglio, un suo collega di opposizione e appartenente allo stesso partito, il consigliere Giuseppe Melchiorri, il quale, senza pregiudizi e con grande onestà, aveva riconosciuto che la riorganizzazione dei reparti andava nella giusta direzione, prevista dalla più moderna pratica internistica. Ma, evidentemente, e tenendo sempre per buono il vecchio detto “Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire”, questo non è stato sufficiente perché la sua, nonostante le poco convinte smentite, era ed è, una battaglia squisitamente politica, con la quale cerca visibilità, con l’appoggio di altri ex politici locali e insieme ai quali ha paventato mobilitazioni, manifestazioni e marce di protesta dall’ospedale al municipio. Un movimentismo irresponsabile, così come è stato irresponsabile, sia lo scorso anno, sia oggi, giocare sulle paure della gente su un argomento sensibile come la salute, che, stia certo Fraulini, a noi sta molto a cuore e sul quale stiamo lavorando da tempo con grande attenzione. Paventare scenari apocalittici, prevedere addirittura la chiusura dell’ospedale, in momenti di grande difficoltà e tensione sociale come quelli che stiamo vivendo, è come armeggiare con i cerini vicino a un bidone di benzina. Da amministratori pubblici, anche se di minoranza, ci si aspetterebbe davvero un altro atteggiamento. Per concludere, l’ospedale non è mai stato a rischio chiusura e non chiuderà. Anzi, nonostante i nuovi tagli già annunciati, sotto diversi aspetti sarà rafforzato e reso più funzionale”.