“L’attività di contrasto alle mafie non può essere soltanto un affare di Carabinieri e magistrati ma è un qualcosa che chiama in causa tutti i cittadini”. Ad affermarlo è il magistrato Armando Spataro, procuratore della Repubblica aggiunto attualmente in servizio presso il Tribunale di Lodi, intervenuto ieri sera a Poviglio per l’incontro “Sicurezza e rispetto dei diritti”, durante il quale è stato anche presentato il suo libro “Ne valeva la pena. Storie di terrorismi e mafie, di segreti di Stato e di giustizia offesa” (Casa Editrice Laterza).

L’appuntamento, organizzato dall’Amministrazione comunale in collaborazione con il presidio locale dell’Associazione Libera, è inserito nell’ambito della programmazione della Fiera d’autunno e ha visto una buona partecipazione da parte dei cittadini povigliesi accorsi ad ascoltare le parole del magistrato pugliese, titolare di alcune delle indagini che hanno fatto la storia d’Italia degli ultimi anni, come i procedimenti sul terrorismo di destra e sinistra e quello sul sequestro di Abu Omar. Proprio il processo all’imam rapito dai servizi segreti statunitensi, in collaborazione con quelli italiani, è stato lo spunto per una riflessione sul limite tra esercizio della giustizia per la sicurezza dei cittadini e sui limiti per il rispetto dei loro diritti. “Negli Anni di piombo abbiamo sconfitto il terrorismo nel pieno rispetto delle leggi: oggi si è aperta una fase di guerra al terrore fatta di rapimenti e torture al fine di ottenere informazioni, e questo è un fatto inaccettabile per una democrazia, dove non si può tollerare che chi ha l’obbligo di far rispettare le leggi finisca per violarle”. Molto interessante anche la discussione, incalzata dal giornalista Jacopo Della Porta, moderatore della serata, intorno alla diffusione della criminalità nel Nord Italia e al loro rapporto con la politica: “sembra che la presenza della mafia al Nord sia cosa di oggi ma io mi meraviglio di chi se ne accorge solo ora. Se però fino agli Anni Novanta non si non si può parlare di un collegamento radicato e diffuso tra amministratori e mafie, oggi esiste invece un triangolo perverso che lega la criminalità alla politica e agli imprenditori, che sfruttano i rapporti tra mafie e amministratori per il loro tornaconto” ha sottolineato Spataro. “Assistiamo a un progressivo intensificarsi dei rapporti tra politica e mafie, che si concretizzano non tanto al centro quanto più sul territorio, con gli amministratori locali, e questo è dato che deve farci riflettere”.

Soddisfazione per la partecipazione alla serata è stata espressa dal Sindaco di Poviglio Giammaria Manghi: “Questa serata rappresenta una tappa nel processo di collaborazione che da tempo abbiamo intrapreso con i vicini enti locali, e in particolare con il Comune di Boretto, e l’associazione Libera di sensibilizzazione sul valore civile del rispetto delle regole per rafforzare e allargare questo importante messaggio, di cui vogliamo essere portatori soprattutto nell’interazione con la società civile”.