Navigano abitualmente in Internet e hanno un profilo su uno o più social network ma della rete non sempre conoscono le insidie e spesso ne vorrebbero sapere di più.

È quanto emerge da una ricerca condotta dal Comune di Modena in diverse scuole secondarie di primo e secondo grado della città, che ha interpellato oltre 2 mila 200 ragazzi di età tra gli 11 e i 16 anni. Ne risulta che naviga abitualmente il 99% dei giovani contattati; ha un profilo su Facebook il 71% dei più piccoli e il 92% dei più grandi. Inoltre, la gran parte degli studenti che hanno risposto al questionario dopo aver seguito in classe il corso Internet sicuro, giudica l’intervento positivamente e in grado di renderli più consapevoli dei rischi e della navigazione.

“La generazione dei cosiddetti ‘nativi digitali’ è molto spesso una generazione di ‘digitali inconsapevoli’: navigano abitualmente e hanno un profilo in uno o più social network ma ignorano i rischi insiti in un utilizzo sprovveduto di internet”, afferma l’assessore all’Innovazione e alle Politiche giovanili del Comune di Modena Fabio Poggi. “L’Amministrazione comunale, che da anni utilizza siti dedicati per parlare ai giovani e promuove la diffusione delle nuove tecnologie, è anche impegnata a fornire strumenti per capire come funziona la rete, in modo che possa essere utilizzata in maniera più consapevole e sicura. Un’esigenza particolarmente sentita con l’esplosione dei social network, strumenti che se utilizzati correttamente possono aumentare la partecipazione e il protagonismo dei giovani”.

Le attività in classe e di ricerca sono state promosse da Rete Net Garage, Centro studi e documentazione giovanile, Memo e Ufficio Politiche delle sicurezze del Comune di Modena, in collaborazione con il Centro di ricerca interdipartimentale sulla sicurezza dell’Università di Modena e Reggio Emilia. Hanno coinvolto le scuole secondarie di primo grado Calvino, Carducci, Cavour, Ferraris, Guidotti, Paoli, San Carlo e le secondarie di secondo grado liceo Tassoni, Ipsia Corni, Iti Corni, istituti professionali Cattaneo e Deledda.

Nello scorso anno scolastico sono stati svolti dagli operatori dell’associazione Civibox, in collaborazione con la Rete Net Garage e l’ufficio Politiche per la sicurezza del Comune, 45 interventi di “Internet sicuro” in altrettante classi di sette scuole medie: Calvino, Cavour, Guidotti, Ferraris e Carducci, Paoli e San Carlo coinvolgendo un migliaio di studenti.

Inoltre, 512 studenti delle medie e a 673 delle superiori (in tutto 1185 ragazzi tra gli 11 e i 16 anni) hanno risposto a un questionario teso a rilevare il rapporto tra giovani e internet. A simili domande avevano già risposto durante l’anno scolastico precedente oltre mille studenti delle medie. Complessivamente nei due anni scolastici sono stati contattati 2272 ragazzi.

I risultati delle ricerche, che hanno approfondito le conoscenze e l’utilizzo del Web 2.0 e dei social network, le influenze nella vita quotidiana, i rischi connessi e le proposte dei ragazzi, sono stati resi pubblici in occasione della settimana in cui si svolge anche il Linux day: sabato 27 ottobre dalle 9 alle 18 esperti informatici, giovani cibernauti e studenti si danno appuntamento nei locali della Facoltà di Fisica dell’Università di via Campi per la giornata dedicata ai software liberi da licenze commerciali che quest’anno ospita il barcamp Opencamp.

ADOLESCENTI TUTTI NELLA RETE

Navigano, spesso senza filtri di accesso, per contattare gli amici e farsene di nuovi, scaricare video e musica, giocare e anche studiare. Ma chiedono di saperne di più

Dalla ricerca condotta nel 2012 su oltre 1200 giovani dagli 11 ai 16 anni emerge che il la metà dei ragazzi delle medie inferiori può navigare in rete senza un filtro di accesso, risultato analogo lo si era registrato nel 2011 e la percentuale sale al 61% fra i ragazzi delle superiori. I genitori tendenzialmente non incoraggiano i figli a utilizzare internet, anzi nella maggior parte dei casi li rimproverano per limitarne l’uso, d’altra parte circa 1 su 5 dei ragazzi più grandi stare sui social network ha causato un peggioramento nel rapporto con i genitori. Ma la comunicazione mediata da cellulari e computer fa ormai parte della vita quotidiana dei nativi digitali che vanno sui social network soprattutto per mettersi in contatto con gli amici. Sul web “si fanno nuove amicizie con coetanei” per il 59% dei preadolescenti e per il 67% degli adolescenti; con le stesse percentuali la conoscenza virtuale si trasforma in amicizia diretta, faccia a faccia. Ci si collega abitualmente da casa (92%) e anche da quella degli amici. In classe l’uso di internet non è invece particolarmente diffuso, d’altra parte per circa il 20% dei ragazzi più grandi usare i social network influenza negativamente i risultati scolastici, ma il 36% degli studenti delle medie inferiori (in linea con il dato 2011) e il 43% delle secondarie hanno dichiarato di collegarsi, almeno qualche volta, anche da scuola.

Guardare video, chattare e giocare sono, nell’ordine, le attività che i giovani svolgono più di frequente in internet, anche se – soprattutto tra i più giovani e più tra le ragazze che tra i compagni maschi – se ne sta diffondendo l’uso per le ricerche scolastiche.

E sono diversi quelli che vorrebbero essere aiutati nell’apprendimento di internet. In particolare, il 35% circa dei ragazzi di tutte le età vorrebbe saperne di più e vorrebbe essere aiutato innanzitutto da amici, poi da esperti, genitori e insegnanti.

Tra i ragazzi delle scuole medie che hanno partecipato al percorso Internet sicuro, circa l’80% ha dichiarato che questo gli ha permesso di capire i rischi che si corrono on line e oltre il 70% ha espresso l’intenzione di essere più prudente.

FOTO E NOME SE NE VANNO ON LINE

Rischi e pericoli in rete. Talvolta i ragazzi mettono on line anche l’indirizzo di casa; ricevono materiali con riferimenti sessuale e richieste di amicizia da sconosciuti

La ricerca condotta nelle scuole medie e superiori di Modena evidenzia anche le situazioni rischiose in cui incorrono i giovani in internet. Il 65% dei preadolescenti (in aumento dell’8% rispetto al 2011) e l’88% degli adolescenti mette in rete fotografie di sé e informazioni personali, come nome e cognome. Una consuetudine maggiormente diffusa tra coloro che hanno un profilo su Facebook. Il 20% dei giovani delle superiori e quasi il 10% dei colleghi più giovani ha messo on line il numero di telefono e il 15% dei ragazzi più grandi, contro il 7% dei più piccoli (una percentuale in calo rispetto all’anno precedente) anche l’indirizzo di casa. Un’imprudenza che riguarda maggiormente i ragazzi rispetto alle compagne femmine. Oltre il 52% degli studenti più grandi e il 38% dei più piccoli (in aumento del 4% sul 2011) ha messo informazioni sulle proprie idee.

Da internet scaricano file a pagamento il 14% dei ragazzi di tutte le età, mentre il cliccare su banner pubblicitari è più diffuso tra quelli delle superiori (50% circa) rispetto a quelli delle medie (35%, in aumento del 5,7% rispetto al 2011).

Il 14% dei preadolescenti ha subito il furto della password (+1,5% sul 2011) e per i ragazzi più grandi il dato sale al 24%; mentre il furto dell’account lo registra rispettivamente il 9% (in linea con il 2011) e il 15,5%.

Avere ricevuto email da sconosciuti ha riguardato quasi il 38% dei preadolescenti (in diminuzione rispetto al 2011 di circa 6 punti) e il 63% degli adolescenti. Ben il 36% dei ragazzi dagli 11 ai 13 anni dichiara di essere stato contattato da sconosciuti (stesso dato del 2011), mentre tra i più grandi la percentuale sale al 64,6%.

Oltre il 9,5% dei ragazzi dagli 11 ai 13 anni e il 16% dei più grandi ha un’amicizia con adulti sul web solo “virtuale”; per l’11% dei ragazzi di tutte le età dal “virtuale” si è passati all’incontro “reale”.

Il 24.4% dei preadolescenti (stessa percentuale circa dell’anno precedente) afferma di avere ricevuto almeno una volta materiali, soprattutto fotografie, con riferimenti sessuali, in primo luogo da amici e in misura minore da adulti sconosciuti e anche conosciuti. E un dato ancora più significativo riguarda gli adolescenti: quasi il 50% afferma di aver ricevuto materiale con riferimenti sessuali almeno una volta.

E proprio dai commenti dei protagonisti della ricerca – che per oltre il 90% hanno volentieri compilato il questionario e in discreta percentuale hanno anche scritto delle osservazioni (18,5 dei ragazzi delle medie e 10,5 di quelli delle superiori) – emerge una realtà di incontri sul web non voluti con adulti sconosciuti e una sollecitazione alle istituzioni a prevenire tali situazioni indesiderate.