Un 23enne residente nel comprensorio ceramico reggiano condannato a oltre due anni di reclusione per il reato di concorso in rapina aggravata e che era stato ammesso alla misura alternativa al carcere dell’affidamento  in prova ai servizi sociali è stato arrestato dai Carabinieri della Stazione della Stazione di Castellarano che hanno dato esecuzione al provvedimento di sospensione cautelare del beneficio e ripristino della carcerazione emesso dal Magistrato dell’Ufficio di Sorveglianza di Reggio Emilia. Dal primo pomeriggio del 25 ottobre scorso  il 23enne M.C. si trova ristretto presso la Casa Circondariale di Reggio Emilia dove e’ stato condotto dai Carabinieri della Stazione di Castellarano che l’hanno tratto in arresto dando esecuzione al provvedimento restrittivo.

Il provvedimento restrittivo spiccato a carico del sunnominato 23enne riguarda fatti verificatisi il 16 febbraio 2009 quando il giovane, con la complicità di tre amici, si rese responsabile a Scandiano della rapina ai danni di due coetanee.

La vicenda accadde poco dopo le tre del 16 febbraio 2009 quando due ragazze 20enni, una abitante a Carpi e l’altra in provincia di Venezia, all’uscita da un locale sono state avvicinate da quattro giovani, in viale Risorgimento a Scandiano. I quattro hanno cominciato a picchiare le due ragazze derubandole delle borsette, con il denaro che contenevano, i telefoni cellulari e altri effetti personali, prima di fuggire a piedi. Poi sono saliti su una Golf nera e le due ragazze rapinate sono riuscite subito a chiamare i carabinieri: hanno dato una descrizione dei loro aggressori e i carabinieri di Scandiano e di Casalgrande si sono subito messi alla ricerca dell’auto. Una volta intercettati, sull’ex statale 467, ne è seguito un breve inseguimento in auto e, alla fine, la Golf dei quattro giovani è stata bloccata a Sant’Antonino di Casalgrande.

Nell’auto c’erano tre ventenni ed una ragazza minorenne unitamente alla refurtiva che i giovani avevano preso dalle borsette prima di buttarle per strada durante la fuga. Per i quattro quindi alla luce della flagranza di reato scattavano le manette per il reato di rapina aggravata in concorso. Quindi l’iter processuale con la condanna dell’odierno arrestato emessa dal Tribunale di Reggio Emilia. La sentenza, divenuta definitiva, ha visto il giovane essere ammesso alla misura alternativa del’affidamento ai servizi sociali che ha violato assumendo metadone. L’inaffidabilità del condannato a proseguire nel beneficio ha indotto quindi il magistrato ha sospendere in via cautelare la misura alternativa chiedendo ai carabinieri di condurre in carcere il giovane.