“Prendiamo atto che Matteo Renzi ha deciso di mandare in soffitta buona parte delle tesi sostenute sino ad oggi, aprendosi a Nichi Vendola per una possibile alleanza di Governo. Di fatto un avallo alle politiche di SEL che, anche in terra geminiana, non tarderanno ad infuocare il dibattito con buona pace di chi aveva intravisto nel sindaco di Firenze un interlocutore d’interesse per il futuro panorama politico italiano, delusi del centrodestra compresi”. Lo afferma in una nota il Segretario Provinciale del PDL Enrico Aimi, ponendo l’accento sulle dichiarazioni rilasciate nelle ultime ore da Renzi. Stamane, infatti, “Matteo da Firenze, con buon anticipo sul carnevale, ha gettato la maschera dell’ambiguita’ e, intervistato in diretta in una trasmissione di RAI 3, alla domanda del conduttore su una possibile alleanza di Governo con SEL, ha risposto positivamente; insomma, ha lasciando intendere, con quel “sempre che non sia Vendola ad andarsene”, che a Lui sta pure bene l’abbraccio politico con l’estrema sinistra, e che l’unica inquietudine e’ semmai dovuta ad una sorta di sindrome di abbandono.

Caspita – ha proseguito Aimi – proprio Lui che aveva affascinato anche alcuni sindaci e svariati elettori di centrodestra con linguaggio pragmatico e idee che con la sinistra avevano ben poco a che fare. Pronto cosi’ il remake della foto di Vasto? Evidentemente sì, ma con un Di Pietro in meno, troppo impegnato a farsi fagocitare da Grillo e Casaleggio. Diventa dunque interessante capire come potrà coesistere questa nuova “coppia (politica) di fatto” su tanti temi: dalla famiglia alle politiche economiche assistenzialiste, dai matrimoni gay alle adozioni aperte alle coppie omosessuali, dall’eutanasia alle più spregiudicate politiche migratorie, tanto per citarne alcuni.

E dire – ha evidenziato AIMI – che c’era gia’ chi vedeva in Renzi una nemesi tanto affascinante quanto ridicola: il bambino pronto a mangiare i comunisti. Niente da fare: una bella giravolta, un cambio di rotta, un’inversione del camper in autostrada che anziche’ verso il Tevere rischia di riportarlo in Arno. Ci chiediamo dunque: ma riusciranno a convivere insieme comunisti, postcomunisti, prodiani, marxisti, leninisti, trotzkisti, dossettiani, postdemocristiani e rottamatori? E soprattutto – come si è chiesto Renzi – quanto tempo potrebbero durare assieme? Semplice, scomodando Ungaretti nella poesia “Soldati”: “si sta come d’autunno sugli alberi le foglie”. Insomma – ha infine chiosato Aimi – il PDL sara’ pure messo male, ma e’ pur sempre meglio dell’alternativa”.