Lunedì scorso il segretario della Uil di Reggio Emilia Luigi Angeletti ha inviato le proprie dimissioni al segretario generale del sindacato, suo omonimo, e questa mattina ha spiegato le ragioni del suo gesto nel corso di una partecipata conferenza stampa, nel suo ex quartiere generale di via Gramsci.

“Oggi vi sto parlando da questa sede, anche se si tratta di un incontro che ho convocato a titolo personale, non rientrando più negli organici della Uil da lunedì scorso, giorno in cui ho rassegnato le dimissioni – ha subito precisato Angeletti -. Lascio il mio incarico alla guida della camera sindacale reggiana – ha spiegato – per due ordini di ragioni: la prima è legata alla mancata condivisione da parte delle istituzioni cittadine alla mia ferma protesta contro il sistema finanziario e bancario; la seconda è connessa con la riorganizzazione, in senso verticistico, che la segreteria nazionale della Uil vuole imprimere alla nostra organizzazione”.

Angeletti, che ha interrotto ieri lo sciopero della fame iniziato il 5 novembre scorso, lamenta “l’indifferenza degli stakeholder locali (partiti politici, associazioni di categoria, rappresentanze sindacali) verso i problemi reali della città e di un sistema Paese che sta naufrangando, senza possibilità di riemergere, sotto la schiacciante arroganza del sistema bancario, che pensa solo ai propri interessi, e che sta mettendo sul lastrico famiglie e imprese”.

L’ex segretario di via Gramsci punta anche l’indice contro i cittadini reggiani ‘incapaci di una benché minima dimensione critica nei confronti dei dictat degli amministratori’: “E’ possibile che di fronte alla prospettiva di chiusura della Provincia (che non condivido) i lavoratori di palazzo Allende non abbiamo proclamato un mezzo giorno sciopero? E’ la misura di un sistema che accetta supinamente le scelte che gli vengono imposte dall’alto. Un sistema di centralismo democratico che sta affossando la città. Un sistema autereferenziale e acritico, che cadrà sotto il peso delle macerie del sistema cooperativo che, ancora una volta a causa al cinismo della finanza, si sta sgretolando”.

Circa il futuro della camera sindacale, Angeletti ha detto che “molto probabilmente sarà accorpata a Modena”, anche se certezze ancora non ce ne sono. In altre parole la palla è in mano al commissario Gianfranco Martelli, cui Angeletti augura un buon lavoro e al quale consiglia “di valorizzare le risorse umane attualmente in forza alla Uil e di non cadere nell’errore di portarsi persone di fiducia non legate al territorio”.

Sul suo futuro l’ex segretario (che nel corso della conferenza stampa non ha mai citato il nome di Luigi Angeletti, ma lo ha soltanto menzionato come segretario generale) ha chiosato in modo scherzoso: “Esco dal sindacato, perché sono convinto che non esistano uomini per tutte le stagioni, ma non ho idea di cosa farò in futuro: magari, visto che da giovane suonavo,  mi ricomprerò una nuova batteria”.

Classe 1948, Luigi Angeletti è entrato in Uil nel 1971 come delegato di reparto, presto diventato segretario provinciale, regionale, e membro del direttivo nazionale. E’ arrivato a Reggio nel 2004, dove, nel volgere di qualche mese, ha ridato dignità a un sindacato in profonda crisi di consensi e partecipazione.