La crisi economica, la riforma delle Province, il sisma del 20 e 29 maggio, la costruzione della Cispadana sono tutti elementi che accelerano il bisogno di un ripensamento dei servizi e del territorio. Il Pd e i Consigli comunali di Cavezzo, Medolla e San Prospero esprimono una posizione comune e chiedono alle rispettive Giunte di procedere su una strada che possa portare alla fusione dei tre enti locali. La legislatura che si aprirà nel 2014 dovrà essere, per ciò stesso, “costituente”. Il commento di Massimo Michelini, coordinatore Pd dell’Area Nord:

«Nelle scorse settimane il Pd di Cavezzo, Medolla e San Prospero attraverso i suoi organismi dirigenti ha elaborato un ordine del giorno, immediatamente dopo approvato nei rispettivi Consigli comunali, che chiede alle Giunte di procedere a un progressivo allineamento dei servizi partendo dall’unificazione degli uffici tecnici e degli strumenti urbanistici, che dovrà avvenire nel corso di questa legislatura. Il documento politico assume particolare rilevanza nella seconda delle tappe previste: la presentazione di un progetto di legislatura costituente in vista delle elezioni amministrative del 2014 che vedrà impegnati i futuri amministratori eletti nella fusione dei Comuni come punto qualificante della legislatura stessa. Nel mese di ottobre la presentazione dello “studio di fattibilità per il processo di fusione” ha fornito conferme in merito al miglioramento dei servizi per i cittadini, all’utilità economica e alla migliore programmazione del territorio che deriverebbe dalla fusione a tre. La crisi economica, la riforma delle Province, gli eventi sismici del 20 e 29 maggio, la costruzione dell’autostrada Cispadana rappresentano solo alcuni motivi, fra i tanti, che hanno accelerato il bisogno di ripensamento e nuova immaginazione di servizi e territorio. Pensiamo fermamente che la fusione dei 3 Comuni rappresenti una opportunità e una risposta ai cambiamenti radicali in cui siamo immersi. Per questo ci impegneremo con i tempi volutamente ampi sopra indicati a fornire la necessaria informazione e la più ampia partecipazione popolare al percorso delineato».