Sono al lavoro una ventina di donne, impegnate durante tutta la giornata e per diverse ore la sera, per piegare in modo tradizionale i tortellini di Gastronomia Piccinini. Sono notevoli infatti le richieste per la Gdo (Grande distribuzione organizzata) dei tradizionali tortellini firmati Piccinini che, a Baiso, vengono ancora realizzati con la ricetta di famiglia, della nonna Amedea.

In questi freddi pomeriggio che precedono le festività sono circa una ventina le donne del luogo impegnate nella chiusura di centinaia di migliaia di tortellini (circa 90 quintali), che richiede parecchia arte.

Infatti, la piegatura risulta un procedimento molto importante per la buona riuscita poi dei tortellini, soprattutto nel brodo.

Devono essere piegati bene, l’occhiello deve avere forme, sembianze e grandezze di un ombelico di donna. Di modo che all’assaggio il tortellino risulto della giusta misura, oltre che compatto nel suo cuore di ripieno.

‘Il tortellino rappresenta senza alcun dubbio la nostra tradizione emiliana – sottolinea Stefano Piccinini – noi amiamo la nostra storia legata al cibo ed alle feste che vuole proprio il tortellino protagonista. Per questo ci impegniamo a farlo nel migliore dei modi’.

Il culto del tortellino è qualcosa che va ben oltre il cibo o il cibarsi. Si tratta di storia, tradizione e cultura emiliana.

Non si sa ancora con certezza quale sia stata l’origine del tortellino, si dice che un cuoco abbia preso come ispirazione l’ombelico della dea Venere, mentre un’altra leggenda narra che sia stato l’ombelico di una marchesina bolognese ad ispirarne la forma.

Resta il fatto che il tortellino arricchisce da sempre le nostre tavole, anche e soprattutto per le festività natalizie.