insegnanti-svedesiGEnder NEtwork REsearch è il nome del progetto che il Coordinamento Pedagogico Bassa Reggiana e la rete di scuole d’infanzia comunali Maria Gamla Stans förskolor di Stoccolma stanno avviando, per condividere formazione e riflessioni rispetto alle questioni di genere in educazione. In questo contesto si inserisce la visita di Lotta Rajalin, direttrice di questa rete (accompagnata dalle insegnanti Josepine Sjostedt e Katrine Forsmark), avvenuta nei giorni scorsi nella sala consiliare del Comune di Novellara, dove è stata ricevuta dal direttore dell’Azienda Servizi Bassa Reggiana Cristian Fabbi, dall’assessore Youssef Salmi e da una folta delegazione di insegnanti.

La rete svedese comprende cinque scuole dell’infanzia (Mullvaden, Nicolaigården, Spira Öppen förskola för adoptivföräldrar, Södermalms Montessoriförskola e Egalia) e due di queste – “Egalia” e “Nicolaigarden” – sono tra le prime scuole del mondo ad avere ricevuto attenzione in merito alla consapevolezza sulle questioni di genere, grazie al grande lavoro di formazione, riflessione e ri-progettazione educativa rispetto alle tematiche delle pari opportunità e della inclusività di tutte le differenze, iniziata già dal 1998. Nelle intenzioni di questo progetto italo-svedese c’è la costruzione di una rete di istituzioni educative e di operatori che possano scambiare esperienze, pensieri e riflessioni al fine di aumentare le consapevolezze e il dibattito internazionale sulle tematiche educative.

Dopo l’intervento della pedagogista Giliola Belli, che ha illustrato l’importanza del valore della formazione, Lotta Rajalin ha spiegato il processo che ha approfondito il discorso sulla tematica del genere. “Osservare la contemporaneità – ha affermato – ci rende consapevoli che viviamo nella moltitudine e come tale dobbiamo affrontarla in tutte le sue sfaccettature. Il curricolo scolastico svedese non solo obbliga ad affrontare il tema delle pari opportunità, ma anche sollecita a superare e ad andare contro tutti gli stereotipi, non solo quelli legati al genere. Occorre essere consapevoli che il dovere degli insegnanti e della scuola è quello di offrire ai bambini e alle bambini contesti in cui costruire la consapevolezza di sé, svincolati da stereotipi adulti. L’ottica è quella di potere allagare la rosa di possibilità e di immagini di sé che offriamo ai bambini. Non si vuole obbligare nessuna direzione e nemmeno togliere delle possibilità, ma aumentarle per tutti”.

“Il lavoro che ci proponiamo grazie alla collaborazione con Stoccolma all’interno della rete che creeremo con il progetto GEnder NEtwork REsearch – ha concluso Fabbi – sarà quello di leggerci nei nostri comportamenti e pensieri, confrontarci, scambiarci buone pratiche e suggerimenti al fine di crescere insieme nelle consapevolezze per la costruzione di nidi e scuole dell’infanzia sempre più in ascolto dei diritti dell’infanzia”.