Strumenti da scasso e grimaldelli ovvero gli attrezzi di chi “lavora” a spese altrui: questi sono stati i principali obiettivi di una mirata attività di controllo del territorio che i Carabinieri della Compagnia di Castelnovo Monti, in linea con l’indirizzo dato dal Comando Provinciale reggiano, hanno condotto la scorse notte nella loro giurisdizione, non risparmiata certamente dalle incursioni furtive dei ladri. Un attività tesa quindi a contenere le trasferte delittuose dei malintenzionati attraverso una strategia che ha visto i Carabinieri cercare di precedere le attività delittuose dei soliti ignoti con il costante pattugliamento delle strade afferenti ai comuni dell’Appennino con il fine precipuo di controllare tutte le vetture in transito per localizzare eventuali malintenzionati. Ma non solo: l’attività preventiva e’ stata mirata anche al costante controllo dei quartieri residenziali e delle zone artigianali, che anche nella nostra provincia troppo spesso vengono prese di mira dai ladri.

In tale contesto la scorsa notte i Carabinieri del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Castelnovo Monti nel pattugliare la zona artigianale in località Sedrio del comune di Vezzano Sul Crostolo procedevano al controllo di un’autovettura Alfa 156 che procedeva lentamente a fari spenti. Un condotta di guida sospetta che congiunta al possesso di precedenti di polizia specifici per reati contro il patrimonio, inducevano i carabinieri ad approfondire gli accertamenti culminati con il sequestro dei classici strumenti da lavoro tra cui un piede di porco, cacciavite e tronchese. Nonostante siano ancora da chiarire i motivi della presenza nel reggiano del 20enne cittadino albanese residente a Modena i militari hanno non hanno tanti dubbi in quanto oltre al fatto che lo stesso sia noto anche agli stessi Carabinieri gli “strumenti da lavoro” trovati in suo possesso non lasciano spazio a troppe interpretazioni. Alla luce di quanto sopra i Carabinieri del Nucleo radiomobile di Castelnovo Monti sequestravano gli attrezzi da scasso posseduti dal giovane che veniva condotto in caserma e denunciato alla Procura reggiana per il reato di possesso di strumenti atti allo scasso. Si sa l’intenzione non e’ reato per cui il giovane non è accusato di nessun furto ma e’ chiaro che l’armamentario trovato in loro disponibilità, data le circostanze di tempo e di luogo alimenta comunque forti dubbi al riguardo. Ed e’ per questo motivo che ora gli stessi Carabinieri stanno cercando di approfondire i fatti al fine di capire i reali motivi della sua presenza nel reggiano.