Lo ha annunciato  il Sindaco, nella seduta di Consiglio Comunale in risposta all’interrogazione presentata dal nostro Gruppo Consiliare. Una notizia che fa riflettere se si considera che per i quattro bruciatori non è stata fatta alcuna Valutazione di Impatto Ambientale da parte di Provincia, Arpa e Usl. Questo perchè tali impianti di potenza inferiore al singolo megawatt hanno un iter agevolato e beneficiano di contributi pubblici, ovvero incentivi, che i cittadini pagano sulla bolletta dell’energia elettrica. La valutazione d’impatto ambientale è spesso vista come un ostacolo da aggirare, in realtà, è un mezzo importante per tutelare la sicurezza ambientale e la salute dei cittadini. In mancanza della valutazione d’impatto ambientale da parte della Provincia, ogni responsabilità è demandata al Comune che, sorpresa, ha già sospeso il procedimento autorizzativo.

Il Sindaco Zanni ha assicurato che negli impianti verrà bruciato solo “cippato di pioppo vergine”, cioè scaglie di legno perfettamente naturale e genuino, non trattato dall’uomo; il materiale legnoso potrà provenire rigorosamente solo dalle zone limitrofe, non oltre i 70 km di raggio rispetto agli impianti; il traffico previsto sarà di 2 veicoli per impianto al giorno, otto in tutto; inoltre prima di accingersi a bruciare altri materiali, la ditta dovrà comunicarlo all’Ente preposto e ripercorrere l’iter autorizzativo. Prescrizioni davvero stringenti, ma verranno poi rispettate? Chi controllerà tutto ciò? Chi potrà garantire che non si produrranno emissioni nocive? Per ora Comune ha deciso di sospendere la procedura autorizzativa perché necessita di ulteriori garanzie. Riflettano bene i nostri Amministratori, visto che, da tempo oramai, nei vari Piani per la Qualità dell’Aria, Arpa rileva per S. Cesario un inquinamento di pari livello rispetto a Modena. Se si rispettano le regole utilizzando le migliori tecnologie possibili, salute e lavoro possono coesistere, anche a fronte ad impianti con alto grado di rischio.

Ci auguriamo che venga perseguita questa direzione, cercando di tutelare, entrambi, questi diritti fondamentali previsti dalla nostra Costituzione

Salute o lavoro? Questo non può essere il dilemma.

Il Capogruppo Sabina Piccinini