Il percorso progettuale curato dalle insegnanti Maria Antonietta Fabbri e Angela Belloni della scuola dell’infanzia comunale G. Rodari insieme ai bambini della sezione di 5 anni, nell’anno scolastico 2010/2011 dedicato a M- M- Boiardo e l’articolo della pedagogista di Scandiano Ilaria Mussini, comparso sulla rivista Infanzia, n. 1/2012, hanno vinto il premio nazionale “Infanzia – Piccolo Plauto”, promosso dalla rivista “Infanzia” (Gruppo Perdisa editore), con il patrocinio scientifico del Dipartimento di Scienze dell’Educazione, Università di Bologna. Si tratta di un premio che viene assegnato a progetti di elevata qualità pedagogica e didattica realizzati nei nidi e nella scuola dell’infanzia, nonché ad opere di eccellenza rivolte all’infanzia da zero a sei anni.

La premiazione si è svolta lunedi 25 marzo nell’ambito della Fiera Internazionale del Libro per Ragazzi di Bologna.

Il progetto, che ha vinto nella sezione Miglior progetto educativo o didattico realizzato nella scuola dell’infanzia, nasce dall’invito rivolto dal centro studi Matteo Maria Boiardo di Scandiano alla scuola dell’infanzia comunale G. Rodari: lavorare insieme ai bambini di 5 e 6 anni alla realizzazione di un progetto che ha visto protagonista l’autore de “L’Orlando Innamorato”. Il progetto è stato anche illustrato all’interno del convegno scientifico Boiardo a Scandiano, 10 anni del centro studi, che si è tenuto il 21 maggio 2011 in occasione del quale è stata allestita una mostra con le esperienze e i lavori realizzati con i bambini. Lo stesso progetto è stato inoltre illustrato in Svezia a Norrkoping lo scorso anno all’interno del progetto europeo Creanet, come buona pratica di promozione della creatività infantile.

Si cita nella motivazione al Premio ” Che un poema del XV secolo come L’Orlando Innamorato di Matteo Maria Boiardo, possa diventare un testo sul quale costruire un progetto di animazione didattica nella scuola dell’Infanzia, può apparire, oggi, un’autentica sfida pedagogica. Ma a Scandiano, dove la rocca risuona di avventure cavalleresche di intrepidi paladini dai nomi suggestivi, la scuola Gianni Rodari ha trovato la giusta ambientazione per rendere i bambini protagonisti di una storia attraversata e reinventata, in un gioco narrativo e teatrale che, forse, lo stesso Boiardo non avrebbe immaginato”.