Un no deciso a eventuali trivellazioni sul territorio: ad esprimerlo all’unanimità è stato il Consiglio comunale di Poviglio, martedì 26 marzo 2013, mediante la presentazione dell’ordine del giorno “Stop a nuove trivellazioni” del gruppo di maggioranza “Ascoltare Poviglio”.

Il comune di Poviglio, infatti, rientra nella zona interessata dal permesso di ricerca idrocarburi “Sorbolo”, presentato al servizio VIPSA della Regione Emilia-Romagna dalla ditta San Leon Energy, per il reperimento di nuove fonti energetiche. Un progetto che coinvolge un’ampia fetta di territorio, includendo, oltre Poviglio, altri nove comuni in provincia di Reggio Emilia e cinque in provincia di Parma.

La decisione rappresenta una forte e importante presa di posizione per la tutela del territorio e la salute dei cittadini, diversi dei quali avevano espresso le loro perplessità sul progetto di ricerca, alla luce dei due eventi sismici del gennaio e maggio 2012, in assenza di una letteratura scientifica certa, e in attesa dei risultati della valutazione richiesta all’apposita commissione tecnico-scientifica istituita dal presidente della Regione Emilia Romagna Errani, sulle possibili relazioni tra attività di esplorazione per gli idrocarburi e aumento dell’attività sismica nell’area emiliano-romagnola colpita dal terremoto del 2012.

Un percorso, quello intrapreso da Poviglio, che ha visto una comune partecipazione anche da parte di altri enti locali della Bassa: rispetto al progetto di ricerca “Sorbolo”, infatti, si erano già espressi pubblicamente tutti i sindaci dei comuni coinvolti e l’Assessore provinciale all’ambiente Mirko Tutino, nel corso dell’assemblea pubblica tenutasi presso la Sala Falegnami del Comune di Gualtieri, lo scorso 4 marzo.

«La decisione presa ieri in Consiglio comunale rappresenta un atto dovuto per la salvaguardia del territorio e la tutela della salute dei cittadini» spiega il Primo Cittadino di Poviglio Giammaria Manghi. «Il permesso di ricerca “Sorbolo”, infatti, insiste su un’area debole, provata dai recenti eventi sismici, e in particolare sul comune di Poviglio, quello maggiormente interessato da queste potenziali azioni. A scopo cautelativo, nonostante l’iter autorizzativo sia ancora agli inizi, abbiamo ritenuto opportuno esprimerci per evitare l’avvio delle trivellazioni, non essendoci al momento risposte certe sugli effetti che questo genere di azioni potrebbero comportare nel nostro territorio».

Poviglio è stato il primo, tra i comuni coinvolti, a portare l’argomento delle trivellazioni come ordine del giorno in sede di Consiglio; un analogo ordine del giorno è stato invece approvato in sede di Consiglio Provinciale.