Troppa burocrazia ritarda la distribuzione dei 12 miliardi stanziati e scoraggia le imprese che non ne fanno più domanda. A questo proposito il Consigliere regionale del Pdl, Fabio Filippi, ha dichiarato: “Alle imprese emiliane colpite dal terremoto del maggio 2012, aziende che contribuiscono per il due per cento al Pil, non è arrivato nemmeno un euro dei 12 miliardi stanziati dalla Cassa depositi e prestiti: ne’ i sei della moratoria fiscale ne’ i sei per la ricostruzione. I sei miliardi per la ricostruzione sono oltretutto insufficienti, se si tiene conto che l’evento sismico ha causato danni al sistema produttivo per più di 5 miliardi, che salgono a 11,5 con abitazioni, scuole, ospedali, edifici comunali. Meccanismi troppo complessi confermano l’incapacità del sistema-Paese di camminare allo stesso passo dell’industria. A ciò si aggiunge un quadro legislativo praticamente inesistente che ha costretto la Regione a firmare ordinanze su ordinanze per adattare le norme alle esigenze di famiglie e imprese. Sui quarantuno milioni di domande di contributi presentate dalle imprese solo 59 hanno ricevuto l’approvazione della Regione, ma nessuna di loro ha ricevuto i soldi necessari a ripartire. Non va meglio per i privati: su circa 2 mila domande, ne sono state liquidate solo 13. Una situazione esasperante che ha portato le aziende a non fare più nemmeno richiesta di aiuti. Fra gli imprenditori si è diffusa la convinzione che sia meglio affidarsi alle proprie forze, piuttosto che infilarsi in una selva di documenti e procedure per avere il sostegno dello Stato. Il Governo, inoltre, non ha ancora trasferito i fondi del bando di 50 milioni a sostegno della ricerca delle imprese e nemmeno allargato gli ammortizzatori agli autonomi. Tutto ciò mentre tra poco le imprese e le famiglie dovranno pagare l’Imu”.