Un tempo erano rifiuti di tv, monitor, grandi e piccoli elettrodomestici. Oggi, grazie al progetto “RAEE in carcere”, sono sculture, complementi d’arredo e monili. Pezzi unici e irripetibili, che verranno esposti nella mostra “opeRAEE, esercizi artistici di recupero degli apparecchi elettrici ed elettronici”, in programma dall’8 al 22 aprile nella Sala Polivalente dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna. “RAEE in carcere” nasce con un obiettivo preciso: promuovere l’inclusione socio-lavorativa di persone in esecuzione penale o dimesse dal carcere, inserendole in un processo industriale e formativo nel settore del recupero dei Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE, appunto).

“La mostra – commenta l’assessore alle Politiche sociali della Regione Teresa Marzocchi – evidenzia la peculiarità del progetto e la sua importanza: aspetti che, in questo momento storico, potrebbero andare incontro a difficoltà per la carenza di commesse di lavoro, a causa delle difficili condizioni economiche con cui tutto il sistema si trova a fare i conti. Ci auguriamo che ciò non accada, perché RAEE rappresenta una reale possibilità di cambiamento e di ritorno alla normalità per tante persone”.

“Non va trascurato l’aspetto ambientale del progetto – aggiunge l’assessore all’Ambiente della Regione Sabrina Freda – : il recupero di questa tipologia di rifiuti contribuisce a ridurre gli impatti ambientali derivanti dalla loro gestione e di raggiungere gli obiettivi previsti dalla nuova direttiva europea su raccolta, tracciabilità e corretto riciclo dei Raee. Tali obiettivi sono stati, tra l’altro, recepiti nel Documento preliminare al Piano regionale di gestione dei rifiuti approvato di recente dalla giunta regionale che pone tra le priorità la valorizzazione del recupero di materia dai rifiuti”.

I manufatti creativi scelti per l’esposizione nella Polivalente sono stati prodotti all’interno dei laboratori di Bologna e Forlì. L’inaugurazione di “opeRAEE” vuole essere un’occasione di incontro e riflessione delle istituzioni e dei numerosi partner coinvolti nel progetto. L’appuntamento, in viale Aldo Moro 50, è lunedì 8 aprile dalle 11 alle 13. E’ prevista anche un’esibizione musicale tratta dal progetto “I fiori blu”, percorsi di musica e teatro per persone che accedono alle misure alternative alla detenzione o che hanno terminato di scontare la pena.

“RAEE in carcere”: premesse, partner, risultati

Finanziato dalla Regione Emilia-Romagna con il Fondo sociale europeo all’interno dell’iniziativa comunitaria “Equal Pegaso”, il progetto prevede il “disassemblaggio” dei rifiuti (provenienti dalle isole ecologiche) da parte delle persone coinvolte, la suddivisione nelle varie componenti e l’avvio, dove possibile, al recupero o riciclo. Numerosi i partner, tra quelli “trasversali” (Regione Emilia-Romagna, Provveditorato regionale del Dipartimento amministrazione penitenziaria, Gruppo Hera Spa, Province di Bologna, Ferrara, Forlì-Cesena, Consorzio RAEE Ecodom, Consorzio RAEE Ecolight, Cefal Bologna, Enaip Ferrara, Techne scpa Forlì-Cesena) e quelli locali. Dal 2009 sono attivi i 3 laboratori produttivi all’interno o all’esterno delle carceri di Bologna, Forlì e Ferrara.

I risultati: per quanto riguarda il laboratorio interno al carcere di Bologna, dalla data di avvio della sperimentazione (luglio 2009) al mese di febbraio 2013 sono state assunte 6 persone detenute; 12 quelle coinvolte nell’attività, una persona ex detenuta impegnata nel progetto di comunicazione di RAEE in carcere per la gestione e l’aggiornamento del sito (www.raeeincarcere.org); 2, infine, i lavoratori accompagnati all’inserimento in imprese del territorio al termine della pena. Sempre per quanto riguarda l’attività bolognese, ammontano a circa 766 le tonnellate di rifiuti lavorati.

Nel laboratorio esterno al carcere di Forlì, dall’inizio della sperimentazione (14 settembre 2009), sono state assunte 6 persone detenute; 24 quelle impegnate nel progetto, una persona ex detenuta impegnata nel progetto di comunicazione di “RAEE in carcere” per la gestione e l’aggiornamento del sito; 493 le tonnellate di RAEE lavorato. Per quanto riguarda, infine, il laboratorio interno al carcere di Ferrara, dall’avvio del progetto (febbraio 2010) sono state assunte 5 persone detenute (8 quelle impegnate complessivamente); circa 590 le tonnellate di rifiuti trattati.

Dal 2009 è stata istituita una Cabina regionale di monitoraggio del progetto, cui partecipano tra gli altri il Provveditorato per l’Emilia-Romagna del Dipartimento Amministrazione penitenziaria e i rappresentanti dei tre assessorati regionali all’Ambiente, Politiche sociali, Scuola – Formazione professionale – Università – Lavoro.