fiom_cgilA seguire il testo della lettera che in data odierna il Segretario Regionale Fiom Bruno Papignani ha inviato ai Deputati e Senatori eletti nella nostra Regione.

 

 

Con la presente,

Come abbiamo fatto anche a livello nazionale siamo a chiederVi, anche a livello Regionale, la possibilità di incontrarci per discutere delle soluzioni necessarie a impedire che il sistema industriale manifatturiero del Paese e della nostra Regione si sgretoli e con esso la coesione sociale.

Trappe imprese chiudono e tante altre hanno dichiarato di voler ridurre drasticamente l’occupazione che, anche in Emilia Romagna, e in netto calo, mentre la disoccupazione sta assumendo proporzioni di vera e propria emergenza sociale e democratica. Qui come a livello Paese ed Europeo, c’e bisogno di un vera progetto per il lavoro e di riprogettare un sistema di Welfare oggi sempre più inadeguato.

C’e bisogno di un sistema universale di tutele nel lavoro che estenda gli ammortizzatori sociali a tutte le imprese e a tutte le forme di lavoro. Occorre pensare a forme di reddito di cittadinanza sia per il diritto allo studio, sia quale sostegno di ultima istanza.

C’e bisogno di ridurre gli orari di lavoro, come c’e bisogno di incentivare l’uso dei contratti di solidarietà per evitare i licenziamenti.

II diritto al lavoro promesso a tutti i cittadini dalla nostra bella Costituzione nei fatti e negato e, in alcuni casi, riemergono discriminazioni della libertà e della dignità delle persone.

II lavoro in Italia manca, e precario, e mal retribuito. L’OIL (Organizzazione Internazionale del Lavoro) classifica la qualità del lavoro e dell’organizzazione del lavoro in Italia “indecente”.

L’Italia e tra i Paesi europei che investono meno in ricerca e sviluppo, sia nel settore pubblico, che in quello privata. Sono cresciute le disuguaglianze sociali e di reddito: si e poveri anche lavorando. In questi anni troppi provvedimenti legislativi votati dal Parlamento hanno riportato il lavoro a una condizione di pura merce, allungando in modo inaccettabile l’eta pensionabile per tutti i tipi di lavoro. In questo quadro anche la nostra Regione sta perdendo i tratti distintivi che avevano caratterizzato il suo modello di sviluppo e di protezione sociale.

Il lavoro non e più un soggetto, e diventato un oggetto che si pub sostituire come il pezzo di una qualsiasi macchina. Come se la competizione si giocasse sulla riduzione dei diritti, sulla precarietà, sulla diminuzione dei salari e non invece sui sa per fare e sulla conoscenza.

Si e messa in discussione, per questa via, l’esistenza stessa dei Contratti Collettivi Nazionali di categoria, attraverso la pratica degli accordi separati, svuotandone la funzione storica di garantire la certezza di trattamenti economici e normativi per tutte le lavoratrici e i lavoratori dello stesso settore, ovunque impiegati nel territorio nazionale.

La democrazia nei luoghi di lavoro e negata, manca in Italia una legge sulla rappresentanza; alle lavoratrici e ai lavoratori non e garantito il diritto di scegliere il proprio sindacato, di votare i propri delegati e di approvare i contratti che li riguardano. Su questi temi la Fiom Regionale insieme alle Fiom Territoriali, hanno intrapreso un’iniziativa nei confronti delle Associazioni imprenditoriali e delle aziende della nostra Regione per ristabilire i termini delle Relazioni industriali. Ci sembra doveroso e utile discuterle e portarle alla vostra attenzione.

Nel nostro Paese manca una politica industriale che indirizzi gli investimenti verso nuovi prodotti ecologicamente sostenibili e nuovi processi produttivi rispettosi dell’ambiente, della salute di chi lavora e delle persone. C’e bisogno di piani straordinari con investimenti pubblici e privati, di un diverso funzionamento del sistema bancario e creditizio e di un diverso ruolo della Cassa Depositi e Prestiti. E nostra convinzione che bisogna avviare un vera e proprio processo di riconversione ecologica del nostro sistema industriale da affiancare a un piano di manutenzione del territorio e del patrimonio pubblico e privata; altrimenti l’Italia rischia di non essere più un Paese industriale, compromettendo in questa modo la possibilità di creare nuovi posti di lavoro.

Il settore metalmeccanico, in particolare nella nostra Regione, per la sua particolare e complessa composizione, rappresenta un fattore importante e decisivo per provare a invertire questi processi.

Bisogna agire, siamo già in ritardo.

Colgo l’occasione, a nome personale e di tutta la Fiom dell’Emilia Romagna, per augurarvi un buon lavoro per gli importanti incarichi che avete assunto. Inoltre sono lieto di invitarVi all’importante iniziativa su: reddito di cittadinanza e orario, che la Fiom Nazionale terra il giorno 30 aprile 2013 dalle ore 10 alle 15 a Bologna presso Palazzo Re Enzo.

 

In attesa della vostra disponibilità ad incontrarci, Vi invio cordiali saluti.

 

Segretario Regionale Fiom Bruno Papignani