“La ricostruzione post-terremoto? Siamo ancora agli inizi ed è già passato un anno. Dei fondi stanziati dalle istituzioni pubbliche, parlo di Stato e Regione Emilia Romagna, si è visto poco o nulla. E i cittadini, proprietari in testa, si sentono abbandonati, traditi. La loro delusione, la loro rabbia, è anche la nostra”.

Parla chiaro Alberto Zanni, presidente nazionale di Confabitare – Associazione dei Proprietari Immobiliari – , che , a un anno dal devastante sisma che sconvolse l’Emilia, traccia un quadro sconfortante della situazione nelle zone terremotate. E mette sul banco degli imputati Stato e Regione colpevoli di “un campionario di errori, promesse mancate, lungaggini burocratiche, col risultato che delle 33.000 abitazioni rese inagibili dal terremoto molte sono ancora vuote e delle oltre 17.000 famiglie costrette a lasciare la loro casa, almeno 10.000 sono ancora fuori”.

Ma c’è di più: la questione fiscale. “Come Confabitare – tuona Zanni – avevamo subito chiesto al Governo Monti che i residenti nelle zone colpite fossero esentati dal pagamento delle imposte sulla casa per il 2012, come era avvenuto a l’Aquila. Un gesto di buon senso. Macché, il Governo si è limitato a congelare le tasse fino al 30 novembre scorso, dopodiché i proprietari, molti dei quali non sono tutt’ora rientrati nelle loro abitazioni, hanno dovuto pagare IMU e balzelli vari. Un autentico scandalo. Per non parlare delle “cartelle pazze” inviate nelle settimane scorse per il mancato pagamento dell’Irap a professionisti e imprenditori. Un’altra “perla” dell’Agenzia delle Entrate”.

“Oggi – conclude Zanni – abbiamo inviato una lettera al premier Enrico Letta ed al presidente della Regione Vasco Errani per sollecitare con forza l’erogazione dei fondi promessi. La nostra gente è stufa di passerelle politiche, vuole fatti concreti. E soprattutto vuol tornare a vivere normalmente”.