salumiDal 28 maggio gli Usa potranno importare salumi made in Italy, dopo l’ok delle autorità statunitensi dell’APHIS (Animal and Plant Health Inspection Service). Una buona notizia per gli imprenditori dell’agroalimentare, soprattutto alla luce dei dati che emergono dall’analisi del comportamento dei consumatori nel vecchio e nel nuovo continente.

Gli americani mostrano di apprezzare le pietanze a base di carne, arrivando a consumare ogni anno tre volte la media mondiale (dati Fao). In controtendenza i dati provenienti dall’Europa: da qualche anno, a causa della crisi e del cambiamento delle abitudini alimentari, in paesi come la Francia o l’Italia il consumo di carne e salumi risulta in calo. Un recente studio di Federalimentare sottolinea come in Italia siano calati gli acquisti di salumi e carne, prodotti considerati meno economici.

«La possibilità di esportare salumi – afferma Eugenia Bergamaschi, presidente di Confagricoltura Modena –, specialità della nostra tradizione gastronomica, rappresenta una grande opportunità per gli imprenditori agricoli, ma serve una preparazione adeguata. In primo luogo servono politiche di marketing e comunicazione innovative, in grado di competere sui mercati internazionali. I grandi marchi commerciali, gestiti dalle multinazionali, non garantiscono la stessa qualità di prodotto dei nostri produttori. Attraverso politiche di marketing mirate bisogna evidenziare e far apprezzare al consumatore queste differenze, che per noi rappresentano un valore aggiunto».