ospedale_sassuolo_200Continua lo stato di agitazione dell’area comparto – infermieri, ostetriche, tecnici, operatori socio-sanitari e amministrativi – del nuovo Ospedale Civile di Sassuolo, gestito da una società mista pubblico-privata. Ricordiamo che la protesta va avanti dal 16 maggio e che gli operatori potrebbero legittimamente rifiutare il lavoro straordinario. Pur garantendo i servizi, l’altro giorno i dipendenti hanno partecipato a un’assemblea per discutere le gravi difficoltà che da mesi ormai caratterizzano la struttura ospedaliera sassolese. «A nostro avviso è messa in discussione la qualità delle prestazioni sanitarie erogate ai cittadini – affermano Fp-Cgil, Cisl Funzione pubblica, Uil-Fpl e Fials – Purtroppo la direzione dell’ospedale rimane sorda di fronte alle nostre segnalazioni e ignora le gravi carenze che anche in questi giorni abbiamo riscontrato nei diversi reparti. Un fatto è certo: continuare a sottoporre a pressioni e carichi di lavoro eccessivi il personale non può che determinare l’aumento del rischio di errore per ogni prestazione erogata in assistenza. L’articolazione massacrante dei turni e il ricorso all’uso di ore di straordinario non in virtù di situazioni eccezionali, bensì in modo programmato e strutturale, stanno stremando il personale, al quale non sono garantite le indispensabili condizioni di recupero psico-fisico». Per i sindacati è inaccettabile il disinteresse che l’azienda dimostra nei confronti dei dipendenti; non solo, i lavoratori sono velatamente minacciati di licenziamento. Cgil-Cisl-Uil e Fials si chiedono dove sia il valore aggiunto che il socio privato avrebbe dovuto offrire al socio pubblico nella gestione mista di una struttura sanitaria indispensabile per la nostra provincia. «Perché s’investono grandi quantità di denaro nell’allestimento di due nuove sale operatorie, ma nulla si vede sul personale e le degenze che devono poi assistere il post-operatorio?», domandano i rappresentanti dei lavoratori, ricordando in particolare la riduzione del personale infermieristico: dai 251 infermieri del 2012 si è passati ai 232 di oggi, per effetto delle assenze non sostituite e dei passaggi a tempo parziale non ancora compensati. Il personale di supporto – operatori socio-sanitari – è calato di sei unità rispetto allo scorso anno (da 87 a 81), mentre il numero delle ostetriche si è ridotto da 25 a 20. Fp-Cgil, Cisl Funzione pubblica, Uil-Fpl e Fials hanno chiesto un incontro urgente al cda dell’ospedale per un confronto finalizzato a trovare possibili soluzioni alle istanze dei lavoratori. Le organizzazioni sindacali si dicono consapevoli dei limiti di risorse dovuti ai pesanti tagli che a livello nazionale hanno colpito la sanità, ma ritengono che la razionalizzazione dei costi possa avvenire su altri fronti, non certo diminuendo il personale addetto all’assistenza.