carabinieri_41Un bancomat non funzionante, una copia di un codice fiscale intestato ad altra persona e una regolare postpay su cui far confluire la ricarica di almeno 500 euro e… la truffa è servita! Questo l’escamotage truffaldino orchestrato da tre giovani residenti nel reggiano che i Carabinieri di Castellarano hanno arrestato ieri mattina al termine di un colpo portato a compimento ai danni di un tabaccaio di Castellarano. Secondo la ricostruzione investigativa i tre individuavano bar e tabaccherie fornite di un punto Sisal da poter colpire. Mentre due attendevano fuori (uno con funzioni di palo e l’altro di autista ndr) il più spigliato dei tre entrava nella tabaccheria e dopo aver chiesto di ricaricare la propria postepay per 500 euro ed aver ottenuto l’accredito, esibiva un bancomat non funzionante asserendo di avere pochi euro in contanti. Mostrandosi mortificato per il mancato pagamento prendeva tempo in attesa dell’arrivo di altri clienti e cogliere quindi il giusto attimo per darsi alla fuga con i due complici che l’attendevano all’esterno. Tutto sarebbe andato liscio se non vi fosse stato l’intervento tempestivo dei Carabinieri di Castellarano che, raccolti alcuni elementi riferiti loro dal tabaccaio (descrizione del truffatore e modello auto utilizzato per la fuga ndr) si ponevano alla ricerca dei truffatori intercettati poco lontano. In loro possesso oltre alla postpay appena ricaricata anche la prova della loro responsabilità: la ricevuta di avvenuta ricarica.

Con l’accusa di concorso in truffa i carabinieri della Stazione di Castellarano hanno arrestato un 24enne napoletano residente a Scandiano, un 25enne, originario della provincia di Salerno, residente a Rubiera e un 23enne nativo di Reggio Emilia e residente a Scandiano, tutti ristretti a disposizione della Procura reggiana titolare dell’inchiesta. Sui tre ora stanno convergendo le indagini dei carabinieri che invitano, nella circostanza, tutti i commercianti in possesso di apparecchiature Sisal di rivolgersi ai Carabinieri di Castellarano qualora si riconoscano vittime in analoghe truffe con il duplice fine: quello di poter ottenere un eventuale risarcimento in sede processuale e quello di consentire di tracciare la mappa delle altre truffe eventualmente operate dai tre che non si esclude possano aver agito anche in altre province dell’Emilia Romagna. Un consiglio per gli esercenti Sisal i Carabinieri intendono comunque darlo: prestare la massima attenzione alle richieste di ricarica, soprattutto da parte di persone sconosciute e pretendere sempre ed in anticipo il pagamento delle somme, che solo in tal caso potranno essere accreditate nelle carte ricaricabili.