Il Consiglio provinciale ha approvato all’unanimità la Convenzione per la gestione del Polo bibliotecario unificato bolognese del Servizio bibliotecario nazionale (UBO-SBN), che comprende 240 biblioteche su tutto il territorio della provincia, circa 60 delle quali comunali. La convenzione è tra Ministero per i Beni e le Attività culturali, Istituto per i Beni artistici, culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna, Università di Bologna, Provincia e Comune di Bologna e la scadenza è al 31/12/2015, con possibilità di rinnovo o proroga.

Il progetto per la realizzazione del Polo è stato avviato nel 1990 con il determinante apporto della Provincia ai fini dell’adesione delle biblioteche del territorio attraverso il progetto “Sistema informativo territoriale Sebina” (SINTES) che consentì la realizzazione di un primo catalogo collettivo informatizzato delle biblioteche provinciali, poi confluito in quello del Polo unificato bolognese. Una prima convenzione venne approvata nel 1995, poi integrata e prorogata fino al 2012; l’attuale convenzione è stata approvata dalla Provincia anche in attuazione di quanto previsto dal Protocollo d’intesa per la realizzazione di un Sistema distrettuale per la cultura siglato nel 2012 con i Comuni, attraverso il quale questi ultimi si impegnano tra l’altro a sostenere economicamente la partecipazione delle loro biblioteche al polo Ubo Sbn.

Grazie alla convenzione, gli utenti hanno a disposizione il catalogo unico on-line di tutte le biblioteche del territorio (3,8 milioni di titoli per oltre 6,5 milioni di volumi) e il prestito interbibliotecario dei Comuni collegati; gli enti sottoscrittori possono così ampliare cooperativamente i servizi e contenere i costi di gestione del catalogo, i cui oneri vengono suddivisi tra tutti.

Attualmente, la banca dati del Polo UBO-SBN è gestita dall’Università di Bologna, mediante l’applicativo Sebina Open Library, sulla base delle indicazioni fornite dalla Regione Emilia-Romagna.

Inoltre, la Giunta ha approvato ieri l’accordo con l’istituzione Biblioteche del Comune di Bologna per la prosecuzione del servizio metropolitano di biblioteca digitale “MLOL-Media Library On Line”, realizzato anche grazie all’importante sostegno accordato al progetto provinciale dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna.

Attraverso questo accordo tutti i cittadini della provincia potranno ancora beneficiare dell’accesso gratuito al servizio, garantito ai propri iscritti da 15 biblioteche del sistema cittadino e da 70 biblioteche pubbliche comunali del sistema provinciale, il maggiore di tutta la regione.

MLOL amplia significativamente l’offerta culturale metropolitana, affiancando alle collezioni “fisiche” di libri, periodici, DVD, CD già disponibili per la consultazione e il prestito presso le stesse biblioteche un’ampia scelta di collezioni digitali (periodici, e-book, audiolibri, proposte video e audio, banche dati, contenuti per l’e-learning) accessibili gratuitamente dalle postazioni personali, 24 ore su 24.

Le biblioteche aderenti al sistema provinciale costituiscono una ramificata rete di sedi dislocate nei grandi e piccoli centri del territorio, in pianura e in montagna, che offrono molteplici servizi a tutti i cittadini dell’area metropolitana: dal prestito alla consultazione, dal servizio di reference agli spazi per gli studenti universitari, dagli spazi per i più piccoli ai laboratori di lettura per le scuole fino ai corsi di alfabetizzazione informatica.

“L’accordo per MLOL – ha dichiarato Giuliano Barigazzi, assessore provinciale alla Cultura – è un esempio virtuoso di collaborazione tra istituzioni pubbliche, e tra queste e un’importante Fondazione cittadina. Rappresenta inoltre un importante tassello della politica culturale metropolitana per le biblioteche, oggi messe in rete grazie ai patti di governance distrettuale stretti con i Comuni del territorio ed alla Convenzione per la gestione del Polo Ubo-Sbn che abbiamo riconfermato quali coordinatori a livello territoriale insieme a Mibac, Università di Bologna, IBACN, Comune di Bologna.

E’ pertanto nostro intento proseguire, pur nella consapevolezza della difficile situazione economica e dell’incertezza circa i futuri assetti del territorio, nella politica di collaborazione a tutti i livelli istituzionali tesa a preservare il livello di qualità dei servizi e dell’offerta culturale – nell’ambito degli istituti culturali come dello spettacolo – raggiunto in questi anni, razionalizzando al contempo le risorse economiche che vi sono dedicate”.