Come si fa a stimolare la crescita delle aziende? Favorendo la “crescita hard” delle grandi opere o la “crescita soft” delle idee? Alla presenza di 100 manager e imprenditori, la provincia di Bolzano ha presentato oggi al Museo Casa Enzo Ferrari di Modena un proprio stimolo per la crescita poiché la “rinascita” a livello nazionale deve partire dal basso, da un impulso che arriva dalle regioni e dalle province.

Lo spunto principale proposto alle imprese è sintetizzato nelle parole dell’economista Francesco Daveri, docente dell’Università di Parma, dell’MBA della Scuola di Direzione Aziendale dell’Università Bocconi, già collaboratore della Banca Mondiale ed autore di un libro che porta lo stesso titolo: “Crescere si può”.

“Per vincere la sfida della globalizzazione bisogna porsi le domande giuste. Perché quando l’economia va male si prevede il peggio, ma il futuro non è sempre uguale al passato e riprendere a crescere è ancora possibile. Come? Se l’Italia è ancora sotto le tenaglie della crisi non è così per tutte le nazioni e neanche per tutti i settori. Allora una via d’uscita suggeribile è quella di agganciare questa crescita già esistente. Se una piccola impresa lavora con una grande, la grande impresa può acquisire un rating di filiera. E così, ad esempio, il rating della grande impresa verso i suoi fornitori diventa garanzia che può aprire il rubinetto del credito bancario. Due sono le strade fondamentali per la crescita: 1) con proprie idee e brevetti per grandi mercati ma con la volontà e capacità di difenderli e valorizzarli; 2) offrendo prodotti e servizi a chi ha idee e brevetti con un approccio B2B che ha ricadute non solo verso l’esterno ma anche in Italia” commenta Daveri.

L’intervento è stato seguito da una tavola rotonda sulla base di tre direttici chiave: la ricerca, l’innovazione e la Green Economy. Hanno partecipato i rappresentanti altoatesini dei principali istituti di ricerca, incubatori, aziende rappresentative con l’obiettivo di scambiare esperienze sul fare impresa. L’Alto Adige rappresenta infatti un territorio unico dove la crescita “soft” della creatività italiana si fa trainare da quella “hard” che la Germania e i suoi satelliti portano avanti in Europa. In questo contesto Bolzano e la sua provincia si candidano a diventare partner per le cooperazioni fra imprese ed enti. E questo processo si inserisce nel dialogo tra due best practice italiane, l’Alto Adige e l’Emilia-Romagna.

Ulrich Stofner, Direttore BLS, Business Location Südtirol Alto Adige, presenta così l’iniziativa: “L’Emilia Romagna è un territorio di gente d’impresa. E’ attenta alla ricerca e allo sviluppo, presenta diversi punti di forza nel settore green ed è facilmente collegata con Bolzano dalla direttrice autostradale dell’A22, che costituisce un ponte naturale tra l’Italia ed il mondo tedesco e dell’est Europa. Questo evento vuole essere un incontro e uno scambio d’idee fra due eccellenze, o più semplicemente fra due territori che mostrano interessanti punti di forza e di contatto”.

La giornata si è conclusa con una visita al nuovo Museo Casa Enzo Ferrari (inaugurato nella primavera 2012), simbolo non solo di design ma anche di bioedilizia e risparmio energetico con interventi di progettazione dall’azienda altoatesina Stahlbau Pichler: la struttura costituisce il primo museo pubblico in Italia ad utilizzare la geotermia su vasta scala. Questo sistema si basa su una pompa di calore con l’applicazione di 24 sonde verticali spinte a una profondità di 130 metri. Nei mesi estivi dei termo-sensori attivano gli infissi posti in copertura, permettendo l’ingresso dell’aria più fresca nelle ore notturne. L’edificio utilizza inoltre energia fotovoltaica e riciclo delle acque. Un luogo simbolo per parlare di sostenibilità ed innovazione, nonché “ponte ideale” fra due regioni dove il fare impresa è sempre dinamico, l’Emilia Romagna e l’Alto Adige.