tperRinnoviamo il nostro totale disaccordo per la gestione del servizio del trasporto pubblico. L’aumento è relativo solo al servizio pubblico urbano, perchè ancora una volta i soci pubblici (Comune di Bologna, Provincia di Bologna e Regione) agiscono e decidono in ordine sparso. Ancora non si conoscono gli aumenti che interesseranno le corse extraurbane e quelle su ferro regionali. Il Comune di Bologna ha giocato di anticipo.

In verità gli utenti non sapranno le modalità e l’entità degli aumenti del biglietto “MI MUOVO” che viene utilizzato gomma-ferro .

La deplorevole decisione di aumentare il costo per i cittadini accresce il nostro convincimento che gli enti locali, soci della società, debbano IMPROROGABILMENTE AGIRE SUI VERTICI AZIENDALI (MANAGERIALI ED AMMINISTRATIVI) per arginare una situazione prossima al collasso.

Una sorpresa dietro l’altra per la Società TPER: prima il buco del Bilancio pari a 8,9 mln7/€, poi il “pasticciaccio” dell’annunciata vendita delle quote in capo alla Regione (detiene il 51%) quasi sicuro aumento del biglietto bus, poi l’annunciato aumento dei ticket per fornire ossigeno ad un malato in piena “crisi asmatica”. Anche i bambini sanno che la fusione Atc-Fer che ha generato Tper risente pesantemente ancora di problemi irrisolti nelle precedenti gestioni, come un management pagato a peso d’oro, poltronificio politico, che ha ingenerato il buco di bilancio, facendo ricadere in questo modo sugli incolpevoli utenti del tpl aumenti del ticket che in un anno e mezzo dovrebbero sanare gli ammanchi di bilancio.

Ci aspettavamo che nell’incontro tra i soci fissato del 10 luglio, in cui si è discusso il Piano industriale di Tper, in primis si razionalizzassero gli incarichi manageriali e la completa revisione del Piano strategico organizzativo, riallacciando poi i contatti con i dipendenti ed i sindacati, da tempo messi duramente alla prova. Perdurano, invece, le vecchie logiche politico-partitiche, con il percorrere la strada di alzare sempre le tariffe senza analizzare e contenere le voci di spesa tagliando quelle superflue e ridondanti.

Il tutto si inserisce in un quadro economico dove dirigenti e quadri annualmente hanno un costo sui 2,5 milioni di euro, con contratti sottoscritti a suo tempo da ATC e FER che prevedono emolumenti che variano da 60 a 150 mila euro annui. Tali contratti si presumono in difetto, poiché da oltre un anno la dirigenza TPER non li ha mai resi noti. Anzi, in risposta ad una nostra richiesta, l’azienda si è appellata al Garante per la protezione dei dati per non renderli noti. Porto avanti questa battaglia da mesi. TPER, non sapendo come giustificare la sua “non volontà” di rendere pubblici questi dati, nel settembre 2012 ha inviato una lettera al Garante per la protezione dei dati personali a Roma e, non avendo gradito il parere da questo espresso l’8 ottobre 2012, gli ha richiesto un parere inviato il 4 febbraio 2013.. Tutto questo la dice lunga sulla trasparenza dell’operato di questi vertici aziendali…

A tutto ciò ora si aggiunge il fatto che TPER starebbe attuando un’armonizzazione (leggi aumento) degli stipendi dei quadri e dei dirigenti.

Il quadro si completa ricordando che Regione Emilia Romagna ebbe a dichiarare, tramite l’assessore Peri il 22 gennaio 2013 che per quest’anno non ci sarebbero stati aumenti di biglietti.

OCCORRE CHE Regione, Provincia e Comune IMPONGANO UN CLIMA DI MAGGIOR trasparenza sul buco del bilancio, razionalizzino gli emolumenti dei dirigenti, attuino una revisione della durata dei ticket, ristabiliscano un clima aziendale, oggi veramente infuocato (ricordiamo lo sciopero che ha messo in ginocchio la città).

Occorre dare alla società TPER una linea manageriale piu consona al ruolo che questo colosso ha nel tessuto sociale, con titolo e curriculum idonei al ruolo ricoperto (e non avere un Direttore generale con la terza media) e con una contestuale e necessaria autoriduzione degli emolumenti manageriale (come effettuato da Hera). Questo in previsione di una certa crescita dell’importanza di questa società, stante l’arrivo dei 225 milioni di euro che serviranno per completare il servizio metropolitano e per realizzare il progetto di filoviarizzazione della città. Tper avrà un ruolo centrale per lo sviluppo della nostra città.

Occorre fornirle la “mente dirigenziale” in grado di operare in termini di ottimizzazione delle risorse e di raggiungimento degli obiettivi senza pesare ulteriormente sulle tasche dei cittadini.

Questa dirigenza ha dimostrato e dimostra tutte le proprie carenza ed inadeguatezze a gestire un colosso da 246.000 mln/€ (costo stimato del valore della produzione), con oltre 2.500 dipendenti, 1.350 bus e che vede quotidianamente trasportati oltre 340.000 passeggeri su bus o filobus e 30.000 in ambito ferroviario.

Mauro Sorbi