Giuseppe-Pottocar-AciIl prelievo fiscale sulla filiera automotive nel 2012 si è attestato a 72,73 miliardi di Euro, con una crescita del 3,8% rispetto al 2011, anno in cui già si erano superati i 70 miliardi di Euro (+4,8% sul 2010). Stante una crescita più contenuta del totale delle entrate tributarie nazionali, negli stessi anni (+1,7% nel 2011 e +2,6% nel 2012), la percentuale rappresentata dal prelievo sul settore è salita, passando dal 16,3% nel 2010, al 16,8% nel 2011, fino a raggiungere il 17% nel 2012.

Nel globale di questa cifra: 37,7 mld provengono dall’acquisto dei carburanti (+ 12,4%), 9,30 mld sono imputabili all’Iva su manutenzione riparazione e gestione tecnica del veicolo (-10,1%). 6,87 mld sono l’Iva sull’acquisto dell’auto i diritti della motorizzazione civile e l’Imposta Provinciale di Trascrizione con un calo percentuale del -13,7%. Per il bollo auto, ovvero per il possesso del veicolo, vengono versati allo Stato, da parte del 37.078.274 veicoli che risultano immatricolati, 35.000 in meno a fronte del 2011, 6,35 mld, cifra con un incremento del 7,2 %, nonostante la forte flessione nelle vendite delle supercar. . Una cifra leggermente inferiore, 5,60, mld sono i proventi dai parcheggi e dalle contravvenzioni un + 4,7%. In crescita anche le entrate derivanti dalle tasse sui premi dell’assicurazione per un valore del 4,62mld.

“Le cifre che vediamo esposte si commentano da sole. La fiscalità che grava sulla filiera dell’Automobile in Italia ha portato ad avere un punto percentuale in più nel gettito complessivo in soli quattro anni (era del 16% nel 2009) ora è al 17%– ricorda Giuseppe Pottocar direttore di ACI Modena commentando i dati di ANFIA – la sua incidenza sul PIL è la più elevata in Europa. Siamo ad un livello del 4,4% contro una media del 3,3%. Da sempre come ACI abbiamo perorato delle cause per contenere questi “prelievi”. Alcune manovre, come avevamo anticipato, hanno portato a risultati decisamente negativi. Il superbollo, introdotto nel 2011, non solo ha prodotto introiti inferiori alle aspettative, ma ha portato ad un saldo negativo nel gettito dell’ IVA visto il calo del 35%. Nelle vendite di settore.”

Poi si sono innescate le radiazioni per esportazione?

“Non solo, stiamo assistendo ad un nuovo fenomeno: un significativo incremento delle auto soggette alla sovra tassa che vengono immatricolate da società di leasing, con sedi all’estero e poi vengono consegnate a clienti italiani. Operazioni che tolgono introiti di IVA e Superbollo per lo Stato. Altro dato preoccupante ci viene da quella minore contribuzione, -10,1% che fa seguito alle minori spese dedicate per la manutenzione del veicolo, con un particolare riguardo al settore dei pneumatici. Qui entra in gioco la sicurezza per il parco circolante e non si può ne scherzare ne correre questi rischi.”