E’ noto che il recente “Decreto del Fare” ha istituito, sull’intero territorio nazionale, un “elenco di merito” delle imprese considerate estranee a pratiche o tentativi di infiltrazione malavitosa, da utilizzare per l’affidamento dei lavori pubblici o per lavori privati soggetti a contributo pubblico.

L’iniziale preoccupazione sul rischio di creare così una White List doppione, rispetto a quella già istituita per le attività di ricostruzione post-terremoto, è stata fugata dall’opportuno e puntuale chiarimento espresso dal Prefetto di Modena.

Resta però aperto e tuttora irrisolto un problema di fondo, fin dall’inizio posto dalle Istituzioni modenesi, dalle Associazioni economiche e, con forza, dal Sindacato: creare le condizioni organizzative e tecniche affinché le Prefetture interessate potessero istruire in tempi celeri le procedure relative.

L’opportuno e necessario adempimento delle White List non può trasformarsi o essere strumentalmente additato quale “ostacolo burocratico” per l’immane mole di lavori e per le imprese.

Decisivo era perciò l’impegno – sollecitato in ogni sede dalla Cgil – poi sancito per Decreto, ad assicurare un adeguato ed urgente rafforzamento degli organici di personale, oltre che la dotazione tecnico-informatica, al fine di smaltire celermente le necessarie istruttorie della lunga lista d’attesa delle imprese richiedenti lavori nei settori cosiddetti “sensibili”.

Se è vero che, ad oggi, sono oltre 2.300 le ditte interessate, è assolutamente necessario dare corso effettivo alle assunzioni decise per decreto !

Nell’incontro del Tavolo Regionale sulla ricostruzione con le Parti Sociali presieduto dal Commissario delegato Errani del 26 luglio scorso, lo stesso Commissario straordinario ha confermato l’assunzione straordinaria di circa 22 unità di personale per le Prefetture del cratere sismico – per la maggior parte da collocare a Modena – ma ad oggi non risultano attivate le necessarie procedure dal Ministero.

Facciamo appello a tutti i parlamentari affinché si possa giungere rapidamente a tale obiettivo, ed evitare che le singole Prefetture siano costrette a spostare loro personale già impegnato in altri settori, altrettanto necessari.

 

(Franco Zavatti, Cgil Modena-coordinatore legalità e sicurezza Cgil regionale)