“Bersaniani che fanno i renziani, renziani della prima ora e della seconda, e poi cuperliani, civattiani e chi ne ha più ne metta. Smettiamo di parlare solo di nomi, di chi sta con chi, e cominciamo, invece, a discutere di idee per il nostro territorio e la nostra comunità. Com’è noto che io non sono cero un filo-renziano, ma il bagno di folla con Renzi alla Festa Pd ha dimostrato, a chi ci vuole male, che siamo ancora un grande partito di massa. Siamo vivi, con qualche problema certo, ma il nostro riamane l’unico grande partito di popolo. Ora però non sprechiamo le prossime settimane a parlare solo di posizionamenti. Cerchiamo di stare al merito delle cose. Alcuni mesi fa, in Assemblea comunale, fu presentato un documento, in cui si parlava del partito inteso solo come apparato e sembrava che la panacea di tutti i mali fosse mettere il bilancio online. Ora che stiamo vedendo che, proprio grazie a un partito strutturato, si riesce a fare una Festa che, ogni sera, porta migliaia di persone a Ponte Alto che vogliono sì divertirsi, mangiare bene, ma anche parlare di politica, ricominciano anche noi a parlare di politica, con la P maiuscola, ovvero dei problemi che interessano la vita delle persone. Io avevo sollevato il tema della necessità di cambiare. Ci sono intrecci tra governo locale e pezzi dell’economia nostrana che devono essere più trasparenti. Ho detto che ai vertici della Camera di commercio e di alcune associazioni di categoria vengono erogati stipendi più alti di quelli del presidente del Consiglio. Prima una valanga di telefonate e sms, e poi, a parte una mozione in Consiglio comunale, tutto ora tace. Nel mio Dna di comunista, sindacalista e cooperatore, ancora per fare un esempio, non c’è posto per certi contratti aziendali che sembrano essersi trasformati in una telenovela. Non possiamo continuare a passare il nostro tempo a discutere chi è più renziano, o bersaniano, o cuperliano o civatiano. Al di là di chi vince o perde il congresso, noi dobbiamo discutere del futuro della nostra città. Dobbiamo stare al merito delle questioni. In primavera ci attendono le amministrative e le elezioni europee. Quelli sono gli appuntamenti che non possiamo permetterci di perdere”.