cavi-rameMunito di sega, martello ed altri attrezzi da scasso, in prossimità dell’orario di chiusura, si è introdotto all’interno del cimitero di Gualtieri, con l’intento di far man bassa di manufatti in bronzo e rame di cui sono adornarte le lapidi dei morti (fioriere, busti, cornici etc..). Dopo essere riuscito ad impossessarsi di 5 interni di vasi portafiori in rame e cornici in bronzo ha notato il calco in rame realizzato sul volto del pittore Ligabue, subito dopo la sua morte avvenuta nel maggio del 1965 dall’artista Andrea Mozzali. La maschera funeraria fusa in bronzo era sul loculo del noto pittore. Ignaro trattarsi della lapide del noto pittore, meta di numerosi cittadini che vi si recano per rendergli omaggio, il ladro si è messo a lavoro. In effetti gli occhi indiscreti di terze persone l’hanno indotto a fuggire. Prima di allontanarsi ha nascosto la sacca con gli attrezzi da scasso e parte della refurtiva già asportata da altre lapidi, in un cespuglio dove contava di “recuperarla” in un secondo tempo. La sacca con il contenuto è stata però trovata dagli addetti al cimiteroo che hanno segnalato il raid furtivo ai Carabinieri. I militari di Gualtieri avviavano le indagini e grazie ad importanti testimonianze risalivano all’autore del furto identificato in un 50enne disoccupato di Gualtieri. L’uomo convocato in caesema rendeva piena confessione ed alla luce dei fatti veniva denunciato alla Procura reggiana con l’accusa di furto agravato.