giorgio-pighiVa da un minimo di 500 a un massimo di 10 mila euro la sanzione amministrativa che scatterà a carico degli amministratori comunali (assessori e consiglieri) in caso di inadempimenti degli obblighi previsti in materia di pubblicità della situazione reddituale e patrimoniale.

E’ una delle novità introdotte dal “Regolamento per la pubblicità della situazione patrimoniale degli amministratori comunali” illustrato nella seduta consiliare di oggi, giovedì 3 ottobre, dal sindaco di Modena Giorgio Pighi. Il Regolamento recepisce le nuove disposizioni normative sul “Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni” (decreto legislativo 33 del 14/3/2013) e introduce, tra l’altro, l’obbligo di pubblicità della situazione patrimoniale delle cariche elettive.

Gli amministratori, sia annualmente durante la carica sia al momento della cessazione, dovranno quindi specificare i cespiti posseduti e in caso di situazione patrimoniale immutata non potranno limitarsi a dichiarare che non sono intervenute variazioni rispetto alla situazione precedente.

La pubblicazione della situazione patrimoniale e della dichiarazione dei redditi viene ora estesa anche ai parenti entro il secondo grado dell’amministratore, se questi acconsentono, quindi coniuge non separato, figli, nipoti in linea retta, genitori, nonni, fratelli o sorelle. Tutte le informazioni verranno pubblicate sino alla cessazione dell’incarico o del mandato sul sito del Comune di Modena nella sezione “Amministrazione trasparente”, così come eventuali provvedimenti sanzionatori.

Di fatto, entro tre mesi dalla convalida degli eletti o dalla nomina, gli amministratori dovranno depositare oltre all’ultima dichiarazione dei redditi, una dichiarazione relativa ai diritti reali sui beni immobili e mobili, sulle azioni o quote di partecipazione a società, così come sull’esercizio di amministratore o sindaco di società. Saranno inoltre tenuti a presentare una dichiarazione sulle spese sostenute e sulle obbligazioni assunte per la propaganda elettorale o l’attestazione di aver utilizzato esclusivamente materiale e mezzi messi a disposizione dal partito o dalla formazione politica della cui lista hanno fatto parte. Entro il 31 ottobre di ogni anno dovranno fornire una dichiarazione sulla situazione patrimoniale e reddituale. Anche l’anno della cessazione dalla carica, a fine ottobre, sarà necessario presentare la dichiarazione reddituale, mentre quella patrimoniale andrà depositata entro tre mesi dalla cessazione.

In caso di mancata o incompleta comunicazione, dopo 30 giorni dalla scadenza dei termini scatterà la sanzione. Gli amministratori inadempienti saranno prima diffidati da sindaco o presidente del Consiglio a provvedere alla comunicazione entro 15 giorni, in caso contrario la questione verrà trattata nella prima riunione dell’organo di cui sono componenti per procedere all’applicazione della sanzione.

 

CONSIGLIO UNANIME SUL REGOLAMENTO

Approvata la delibera che definisce gli obblighi di pubblicità per gli amministratori pubblici

Il Consiglio comunale ha approvato all’unanimità la delibera sul nuovo “Regolamento per la pubblicità della situazione patrimoniale degli amministratori comunali”, che recepisce le nuove disposizioni previste per legge.

L’approvazione, avvenuta nella seduta consiliare di oggi, giovedì 3 ottobre, è stata preceduta dall’intervento del capogruppo del Pdl Adolfo Morandi: “E’ giusto che gli amministratori rendano note le proprie situazioni reddituali e patrimoniali – ha affermato – così possono dimostrare che eventuali ricchezze dipendono dall’attività svolta e non dal ruolo di amministratore. Non è detto, però, che i parenti fino al secondo grado vogliano pubblicare i propri redditi e patrimoni, quindi è opportuna la possibilità prevista dal regolamento del Comune, per l’eletto, di dichiarare l’indisponibilità dei propri familiari”. Il consigliere ha inoltre espresso perplessità per il diverso trattamento di altre cariche, “anche più significative”, ha affermato. “Sarebbe corretto che anche coloro che vengono nominati in società controllate dagli enti pubblici o a partecipazione pubblica avessero gli stessi obblighi”.

Il sindaco di Modena Giorgio Pighi, nella replica, ha precisato che “è lo stesso articolo 14 del decreto legislativo 33 del marzo 2013 che individua i soggetti sottoposti a obbligo di pubblicazione, parlando dei partecipanti di organi di indirizzo politico, includendo quindi eletti e nominati con tali ruoli. E’ vero, però – ha aggiunto – che il legislatore, in operazioni di questo genere, dovrebbe porre più attenzione a prevedere obblighi equivalenti anche per incarichi in organi comparabili”.