Vittorio-CoenPrevidenza, contribuzione e innalzamento dell’età pensionabile: temi cruciali per il futuro gli agenti di commercio, dopo la riforma pensionistica che ha interessato la categoria. Sono stati oggetto di approfondita ricerca da parte di docenti dell’Università della Sapienza e di Tor Vergata di Roma, commissionata da di FIARC – l’Associazione degli agenti e rappresentanti di commercio aderente a Confesercenti – e di discussione in occasione del convegno nazionale dell’Associazione medesima. “Si tratta di temi che non mancano di destare parecchia preoccupazione – evidenzia FIARC Modena per voce dei suoi esponenti – dal momento in cui conformemente al resto d’Italia, anche sul nostro territorio il numero degli agenti continua a calare e con esso il fatturato delle provvigioni. Lasciando intravedere qualche rischio per le pensioni future”.

“Gli agenti di commercio – rileva Mimma Cominci, modenese e presidente nazionale FIARC – sono l’unica categoria di lavoratori in Italia ad avere una duplice e obbligatoria posizione previdenziale: quella base dell’INPS e quella complementare Enasarco. Una contribuzione che arriva e a volte supera il 41%; incidendo pesantemente sui nostri conti aziendali. Ecco perché abbiamo voluto commissionare la ricerca e avviare una riflessione sul tema previdenziale che penalizza soprattutto le nuove generazioni e coloro che intendono intraprendere la nostra professione. C’è necessità di garantire agli agenti di commercio un futuro pensionistico certo, dignitoso ed equo”.

“In un momento di forti difficoltà per il settore dell’intermediazione commerciale sta vivendo – aggiunge Umberto Calizzani, presidente regionale e provinciale FIARC – il sistema previdenziale e di welfare degli agenti di commercio regge ancora (per ora) nel presente e nel medio periodo per effetto delle ultime riforme che hanno aumentato la contribuzione ed elevato l’età pensionabile. Siamo invece seriamente preoccupati per le prospettive nel lungo periodo non tanto in riferimento alla sostenibilità finanziaria cinquantennale della nostra cassa previdenziale imposta dal “Decreto salva Italia” quanto piuttosto e soprattutto dal fatto che continua a diminuire il numero degli agenti di commercio e a calare il fatturato provvigionale della nostra categoria”.

“Ed è proprio sulle prospettive dell’Enasarco che occorre focalizzare l’attenzione – ha quindi chiarito Vittorio Coen, direttore provinciale della FIARC – Il sistema previdenziale potrà in futuro mantenere il suo equilibrio se verranno operate scelte, quali: 1) la confluenza di Enasarco nell’INPS; 2) far sì che Enasarco diventi l’unica cassa degli agenti; 3) l’incremento del numero degli aderenti all’Ente. È noto purtroppo che le prime due, sono di difficile attuazione amministrativa e giuridica; la terza invece è sicuramente da preferire anche se è minata dal perdurare di una crisi economica di cui non si vede la fine”.

FIARC su questi temi ritornerà nel novembre prossimo a Modena in occasione del convegno regionale su sistema previdenziale degli agenti di commercio e criticità e potenzialità gestionali dell’Enasarco.