Daniela Sirotti MattioliInformare sulla presenza di fenomeni di abusivismo, soprattutto nei settori del commercio e dei servizi alla casa e alla persona, e sensibilizzare i cittadini sugli effetti negativi che derivano dal non rispettare le regole, dai rischi per la salute a quello di acquistare prodotti contraffatti o non garantiti, fino alle sanzioni. È questo il principale obiettivo del Protocollo d’intesa per il contrasto all’abusivismo nel settore dei servizi alla persona e alla casa, sottoscritto dal Comune di Modena e dalle associazioni di categoria del commercio e dell’artigianato e presentato nei giorni scorsi in Provincia ai sindaci «con l’intenzione – ha spiegato l’assessore provinciale alle Politiche per l’economia locale Daniela Sirotti Mattioli – di estendere l’accordo ai Comuni e alle Unioni. L’abusivismo infatti – prosegue l’assessore – si concretizza in concorrenza sleale mettendo a rischio non solo la redditività delle imprese regolari ma la loro stessa sopravvivenza».

«Dobbiamo impegnarci per responsabilizzare l’opinione pubblica sul fatto che quello che, a prima vista, sembrerebbe portare un vantaggio economico, in realtà produce gravi danni alle imprese che rispettano le regole e a tutta la collettività, oltre a essere potenzialmente pericoloso per i consumatori. – sottolinea Stefano Prampolini, assessore allo Sviluppo economico del Comune di Modena – Informare, sensibilizzare e coinvolgere i cittadini nel contrasto all’abusivismo è fondamentale per difendere una economia sana e legale».

Il Protocollo programma, nei prossimi mesi, la realizzazione di una campagna informativa, con manifesti e locandine esposte nei negozi e nei luoghi pubblici, per invitare i cittadini a utilizzare solo imprese regolari per la fornitura di qualsiasi servizio. Prevede inoltre l’istituzione di un punto di raccolta delle segnalazioni qualificate, cioè non anonime, di abusivismo (che possono essere inviate alle associazioni di categoria o alla Polizia municipale all’indirizzo email protocollo.abusivismo@comune.modena.it) e annuncia l’istituzione di un Osservatorio territoriale composto dalle associazioni di categoria, dal Comando di Polizia municipale e dal Comune per monitorare il fenomeno, dando diffusione periodica ai dati raccolti, e definire le azioni per contrastarlo.