“Quando la Provincia ha assunto il ruolo di Ente gestore dell’Albo, nel 2002, erano iscritte 3.353 imprese, ora sono meno della metà”. Il vicepresidente della Provincia Pierluigi Saccardi commenta con queste parole la decisione del Ministero dei trasporti di togliere alle Province la gestione degli elenchi dell’Albo Autotrasporti, trasferendola alla Motorizzazione Civile.

“Ancora una volta – prosegue Saccardi – ci troviamo di fronte a un provvedimento motivato dalle inadempienze di qualcuno, ma che finisce per penalizzare anche coloro che negli anni hanno svolto il proprio dovere. Le mie sono considerazioni basate su numeri ben precisi, sul grande lavoro svolto in questi anni dai nostri uffici in un ambito delicatissimo che spesso nasconde pericolose sacche di illegalità”.

Incrociando i dati con le imprese inattive in Camera di commercio, solo nel 2013 la Provincia di Reggio Emilia ha cancellato oltre 300 imprese: 1.095 sono state le nuove iscrizioni.

Attualmente gli uffici hanno ricevuto 1.216 domande di adeguamento al Regolamento europeo, sono tutte in corso di istruttoria e ad oggi ne risultano completate oltre 600. “Questi numeri – spiega Saccardi – danno il senso del lavoro che è svolto, cui si aggiunge la gestione degli esami per gli insegnanti e gli istruttori di scuola guida, le procedure di autorizzazione per gli studi di consulenza automobilistica e di pratiche auto”.

Per fare un esempio dal 2002 al 2007 sono stati rilasciati 37 diplomi, di cui 12 insegnanti, 22 istruttori, 3 con doppia abilitazione. Ci sono stati poi 5 anni di pausa, dovuti all’attesa delle normativa ministeriale per disciplinare ex novo gli esami di idoneità, dopo la riforma dell’art. 123 del Codice della strada effettuata nel 2007. Dal 2012 ad oggi c’è stata una prima sessione di esami con 23 diplomi, di cui 11 istruttori, 5 insegnanti, 7 con doppia abilitazione; ora ci sono 16 candidati iscritti alla seconda sessione, che saranno esaminati entro l’anno.

A questa attività si aggiunge anche quella sanzionatoria condotta con emissione di diffide alle autoscuole, ai centri di revisione, alle agenzie pratiche auto e, in alcuni casi, con la sospensione dell’attività.

“Siamo d’accordo sulla necessità di una revisione complessiva delle istituzioni in Italia – conclude Saccardi – ma non è possibile ed è soprattutto sbagliato considerare tutti gli enti allo stesso livello, senza mai prendere in considerazione i parametri di qualità che emergono dal lavoro svolto”.