Colonello-ZitoAl riguardo il sequestro di beni per 3 milioni di euro alla cosca “Grande Aracri” il Comandante Provinciale dei Carabinieri di Reggio Emilia Colonnello Paolo Zito sottolinea: “L’odierna attività conferma l’affinamento e la crescita della cultura investigativa delle indagini patrimoniali che ha portato, per la prima volta a Reggio Emilia nonché in Emilia Romagna, a un sequestro patrimoniale preventivo, anticipato ai sensi della nuova normativa del Codice Antimafia, in quanto eseguito prima della fissazione dell’udienza di contraddittorio. Siamo quindi ancora in una fase interlocutoria. E’ bene tuttavia sottolineare che l’aggressione ai patrimoni illeciti della criminalità organizzata consente di destrutturare la capacità organizzativa dei mafiosi che accettano maggiormente la possibilità di finire in carcere ma molto meno quella di vedersi sottratti i beni che, come il caso in specie, sono affidati ad amministratori giudiziari in attesa dell’iter processuale che potrebbe concludersi con la confisca dei beni che saranno gestiti dall’Agenzia Nazionale dei Beni Confiscati istituita nel 2010 e oggi recepita proprio dal Codice Antimafia”.