denaro_10Alla fine i nodi sulla TARES sono venuti al pettine. Lo scorso luglio, in occasione dell’approvazione delle tariffe e del regolamento comunale, in Consiglio Comunale il sottoscritto sollevò obiezioni sui criteri di determinazione delle tariffe. In particolare, chiesi ragione della scelta dei poco conosciuti ma fondamentali “coefficienti di adattamento” previsti dalla normativa vigente.

Alla mia richiesta di spiegazioni sul perchè venivano applicati i valori massimi consentiti dalla legge al 100% delle utenze domestiche (cioè alle abitazioni familiari) e a quasi due-terzi delle utenze non domestiche (cioè in generale quelle legate alle attività produttive), sia l’Assessore Bertoldi che il Sindaco Paola Casali non seppero rispondere, lasciando aperti imbarazzanti interrogativi su come il Consiglio Comunale potesse approvare tariffe di cui nessuno, nemmeno la Giunta, sapeva spiegare il processo di determinazione.

Io terminai il mio intervento affermando che la lacunosità della delibera apriva seri dubbi di legittimità perchè la pluralità di possibili valori dei coefficienti pone alle Amministrazioni locali il problema di motivare la scelta compiuta, anche per impedire – come feci notare – che, secondo una nota formula individuata dalla Corte Costituzionale, la discrezionalità amministrativa degeneri in arbitrio. In sostanza, l’Amministrazione di Bagnolo avrebbe dovuto dichiarare, in base a una specifica e rigorosa indagine, le ragioni per cui per talune categorie di utenza venivano fissati coefficienti nella misura massima e per altre no. Ovviamente, nonostante queste osservazioni, la maggioranza non ritenne il caso di sospendere il giudizio e approvò la delibera che istituiva le tariffe TARES.

È notizia di mercoledì scorso che Unindustria e tre imprese di Bagnolo hanno impugnato di fronte al TAR la delibera di determinazione delle tariffe TARES 2013 per ottenerne l’annullamento. La motivazione? Perchè “la determinazione di tali peculiari argomenti […] è frutto di un ampio potere discrezionale dell’ente locale che non può intuitivamente sfuggire a qualsiasi forma di controllo e non può pertanto essere sottratto all’obbligo della motivazione, se non al costo di rinnegare i principi fondamentali di legalità, imparzialità e buon andamento che, ai sensi dell’art. 97 della Costituzione, devono caratterizzare l’azione amministrativa”. E’ solo il caso di far notare che, per lo specifico caso dei soggetti che hanno inoltrato il ricorso, il coefficiente scelto dal Comune è addirittura superiore al limite massimo previsto dalla legge.

Vedremo quali conseguenze comporterà il probabile accoglimento del ricorso da parte del TAR e se qualcuno in Comune avrà l’onestà di assumersene la responsabilità dopo aver ignorato i rilievi del sottoscritto 4 mesi orsono.

Comunque vada a finire si apre però un enorme interrogativo: chi decide realmente le tariffe da far pagare ai cittadini di Bagnolo?

Teoricamente IREN, prima di presentare il piano di copertura dei costi, dovrebbe concordare i coefficienti con gli Amministratori bagnolesi ma, vista l’impreparazione dimostrata in Consiglio dai diretti interessati, sorge il dubbio che in realtà sia solo IREN a determinare in tutto e per tutto le politiche tariffarie per il Comune di Bagnolo, con quest’ultimo che le recepisce senza battere ciglio. Non solo. Dopo piccola indagine, si è scoperto che i coefficienti, ai massimi livelli, sono gli stessi fin dalla loro introduzione, nel 2000. Ciò vuol dire che il Comune di Bagnolo ha rinunciato da sempre, a favore di IREN, al proprio diritto/dovere di cercare sempre l’applicazione delle tariffe più eque per i propri cittadini contribuenti.

Da qui alla seconda domanda il passo è breve: è così assurdo immaginare che se si lascia mano libera ad IREN quest’ultima non avrà alcuna remora ad applicare i coefficienti massimi, cioè quelli che, ufficialmente, garantiscono la sola copertura dei costi imposta dalla legge ma in realtà producono un comodo margine di guadagno a tutto quell’universo che ruota attorno al sistema di raccolta dei rifiuti messo in piedi in questi anni da IREN?

IN CONCLUSIONE, sarebbe doveroso che l’Amministrazione di Bagnolo facesse chiarezza sulla gestione del servizio rifiuti nel nostro Comune e spiegasse perchè da sempre, ma soprattutto ora, in questo momento di generale difficoltà, non si sbatte, come sarebbe nei suoi poteri, per ottenere le migliori condizioni contrattuali possibili e lasci fare al solito potere forte proveniente dall’esterno.

Se non lo fa, i casi sono due: o è colpevolmente succube di IREN o, peggio ancora, ne è complice. In entrambi i casi la situazione è inaccettabile. Speriamo che il ricorso al TAR contribuisca a fare pulizia.

 

(Gianluca Paoli, Consigliere di “Alternativa Civica”)