Piovono Premi Ubu sull’Emilia Romagna: come al solito, il teatro della regione viene consacrato come punto di eccellenza dalla più prestigiosa manifestazione di critica teatrale italiana, che non gli lesina riconoscimenti. La giuria, di 56 esperti, ha assegnato premi a numerosi artisti e opere che rappresentano al meglio la varietà delle esperienze creative presenti in regione.

“Il più importante premio di critica ha ampiamente riconosciuto la qualità del teatro emiliano-romagnolo – ha commentato l’assessore regionale alla Cultura, Massimo Mezzetti -, valorizzando artisti e opere che rappresentano il meglio della nostra creatività nei diversi generi. In questo periodo delicato e non facile, in cui la cultura tenta di far comprendere l’importanza delle proprie imprese per l’economia, è fondamentale poter contare su professionisti e lavori di grande spessore, fortunatamente presenti su tutto il nostro territorio”.

“Mi complimento di cuore con i vincitori – conclude l’assessore -, augurando che la passione, l’impegno e il talento li accompagnino anche nelle future ricerche e produzioni”.

I premi

Premi Speciali sono andati a due “maestri nascosti” della scena contemporanea come Chiara Guidi e Danio Manfredini che, per strade completamente diverse, operano sul versante della pedagogia e nella ricerca d’attore legata alla voce, al corpo e alla scrittura scenica. Chiara Guidi è una delle anime della Societas Raffaello Sanzio di Cesena, mentre Manfredini ha intrecciato il suo percorso artistico con La Corte Ospitale di Rubiera e col Teatro Valdoca di Cesena.

Premio speciale anche a un progetto che ha usato il teatro per riattivare il tessuto urbano e civile, come “Il ratto d’Europa”, ideato e diretto da Claudio Longhi tra Roma e Modena.

Per il secondo anno consecutivo, si aggiudica il premio per la miglior regia Antonio Latella, per il suo “Francamente me ne infischio (Tara, Match, Black)”, una produzione che ha visto la compagnia stabilemobile di Latella affiancata dalla Corte Ospitale di Rubiera e da Emilia Romagna Teatro/Vie Scena Contemporanea Festival.

Nella categoria del miglior attore ha trionfato Mario Perrotta, autore e interprete di “Un bés-Antonio Ligabue” del Teatro dell’Argine di San Lazzaro di Savena, piazzatosi in ex-aequo con un maestro come Carlo Cecchi, premiato per “La serata a Colono”, di Elsa Morante, con la regia di Mario Martone.

E, infine, anche sul fronte della drammaturgia l’Emilia-Romagna ha ricevuto un riconoscimento al massimo livello, guadagnato col “Pantani” di Marco Martinelli realizzato dal Teatro delle Albe.