carabinieri-notturnaAlle ore 00:30 di ieri, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Bologna, coadiuvati dai militari della Compagnia di Medicina, durante un servizio di controllo del territorio a Castel Guelfo, nei pressi del parcheggio del cimitero comunale, hanno individuato un Ford Transit che era stato rubato il giorno prima a un 70enne di Zola Predosa. Inoltre, il cofano del vano motore emanava calore e dal cimitero provenivano dei rumori metallici. L’ipotesi di un furto in atto era alta e infatti quando i Carabinieri sono entrati all’interno del luogo hanno visto cinque persone che stavano smontando le grondaie di rame ed altri ornamenti dai tetti delle cappelle. Alla vista dei militari, due soggetti sono fuggiti mentre gli altri tre sono stati fermati e identificati. Gli autori del furto, tutti con precedenti di polizia per reati contro il patrimonio, sono due rumeni di 21 e 30 anni, domiciliati a Bologna e un italiano di 39 anni, residente a Cento. Il 30enne è stato trovato in possesso di un mazzo di chiavi relative a una Ford Mondeo che era stata parcheggiata nel centro abitato di Castel Guelfo e che probabilmente, a furto consumato, sarebbe stata utilizzata durante la fuga come “auto-vedetta”, per permettere al malvivente alla guida del Ford Transit, di prendere una strada alternativa in caso che il conducente della Mondeo avesse incontrato le forze dell’ordine lungo il tragitto. Il furgone è stato restituito al legittimo proprietario mentre la Mondeo, con targa francese e intestata a un cittadino rumeno, è stata sequestrata assieme agli attrezzi da “lavoro” che i malviventi avevano con se: due tenaglie, due paia di forbici, due cacciaviti e due piedi di porco di varie misure. Gli arrestati sono stati condotti ieri mattina nelle aule giudiziarie di via Farini con l’accusa di furto aggravato in concorso, ricettazione e possesso ingiustificato di oggetti atti allo scasso. In attesa della sentenza, slittata a gennaio per la richiesta dei termini a difesa, il Giudice ha disposto la misura cautelare del divieto di dimora all’interno della provincia di Bologna.