Colonello-ZitoStamane, in occasione del consueto incontro di fine anno con gli organi di informazione, il Comandante Provinciale dei Carabinieri di Reggio Emilia Colonnello Paolo Zito, ha comunicato “numeri” e risultati di un anno di lavoro dell’Arma reggiana.

Il 2013 e’ stato un anno di intenso lavoro per i Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Emilia il cui impegno nelle molteplici attività istituzionali si e’ concretizzato attraverso:

• nr. 17.029 servizi di perlustrazione che hanno visto l’impiego di 35.394 Carabinieri;

• nr. 4.147 servizi di pattuglia a piedi con l’impiego di 8.108 Carabinieri;

• nr. 477 servizi di Ordine Pubblico con l’impiego di 1.541 militari;

• nr. 331 servizi espletati dal Carabinieri di Quartiere nel capoluogo di Reggio Emilia per un totale di 1.593 ore di servizio.

 

Servizi che hanno portato all’identificazione di 136.575 persone e il controllo di 103.923 automezzi e che in fase repressiva hanno prodotto:

• nr. 425 persone tratte in arresto per vari delitti ;

• nr. 3.071 persone denunciate in stato di libertà per vari delitti;

• nr. 3.055 reati scoperti con l’identificazione dei responsabili (tra cui 8 tentati omicidi, 38 rapine, 453 furti, 316 truffe e frodi informatiche, 111 reati di spaccio di stupefacenti, 9 estorsioni, 9 violenze sessuali);

• sequestro preventivo anticipato di beni per 3.000.000 di euro emesso nei confronti di F.G.A. elemento apicale dell’articolazione ‘ndranghetista riconducibile alla cosca Grande Aracri di Cutro capeggiata da  N.G.A.

Forte anche l’azione di contrasto al commercio abusivo ed alla contraffazione dei marchi industriali se si considerano le diverse denunce operate che hanno portato, durante l’anno, al sequestro di migliaia di pezzi di merce contraffatta tra CD musicali, DVD, cd per Play Station, occhiali, orologi, generatori elettrici di corrente, borsette e capi d’abbigliamento di prestigiose griffe.

Oltre all’attività preventiva e repressiva i Carabinieri del Comando Provinciale Carabinieri di Reggio Emilia sono stati impegnati anche in numerose attività di soccorso come dimostrano gli oltre 200 interventi per soccorso che hanno visto l’impiego di 450 militari, molti dei quali risolutivi per salvare vite umane.

Intensa anche l’attività finalizzata a garantire anche la sicurezza alla circolazione stradale, che nel corso del 2013 ha visto i Carabinieri reggiani procedere ai rilievi di complessivi 593 incidenti, e conseguire i seguenti risultati:

• nr. 226 persone denunciate all’A.G. (in prevalenza per guida sotto in stato d’ebbrezza e sotto l’influenza di stupefacenti);

• nr. 4.305 infrazioni al codice della strada rilevate;

• nr. 222 carte di circolazione ritirate per veicoli posti in circolazione senza la prescritta revisione;

• nr. 281 patenti ritirate (in prevalenza per guida in stato d’ebbrezza);

• nr. 258 veicoli sequestrati o sottoposti fermo amministrativo.

Si riportano qui di seguito in sintesi ed in ordine cronologico alcuni dei principali fatti delittuosi del 2013 che hanno visto l’intervento risolutivo dei comandi dell’Arma della provincia reggiana:

• il 14.2.2013 i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Castelnovo Monti davano corso all’operazione antidroga “Sophie” concernente l’esecuzione di una serie di ordinanze di custodia cautelare nei confronti dei presunti appartenenti ad un gruppo dedito allo spaccio di cocaina nei locali pubblici (in prevalenza pub e discoteche) della provincia reggiana. Tra gli arrestati anche un’agente della Polizia Municipale di un comune del reggiano;

• il 18.2.2013 i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Castelnovo Monti davano corso all’operazione antidroga “Alta Quota” concernente l’esecuzione di alcune ordinanze di custodia cautelare nei confronti di giovani insospettabile appartenenti a famiglie benestanti. Le indagini dei carabinieri reggiani hanno permesso di ricostruire un “settennato” di spaccio, documentando centinaia di cessioni di stupefacenti nei confronti di decine di insospettabili consumatori della “montagna bene”;

• il 6.4.2013 i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Reggio Emilia unitamente ai colleghi di Potenza davano corso all’operazione “Flori” concernente l’esecuzione di 15 ordinanze di custodia cautelare emesse nei confronti di altrettante persone appartenenti ad un sodalizio criminale italo-albanese dediti alla perpetrazione di rapine e furti in ville;

• il 13.4.2013 i Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Reggio Emilia hanno denunciato 32 persone tra imprenditori e operai ma anche il titolare di un centro elaborazione dati e paghe per conto terzi e un consulente del lavoro iscritto all’ordine con l’accusa di concorso in falsità ideologica in atto pubblico in seguito all’assunzione, fittizia, di 51 stranieri in modo da far ottenere loro il permesso di soggiorno in Italia;

• il 29.4.2013 i Carabinieri della Stazione di Carpineti e del Nucleo Operativo della Compagnia di Castelnovo Monti davano corso all’operazione antidroga “Mosaico” concernente l’esecuzione di 7 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di altrettante persone dedite allo spaccio di stupefacenti ai giovani anche minorenni;

• il 7.5.2013 i Carabinieri del Nucleo Investigativo arrestavano i responsabili dell’efferata rapina ai danni dell’oreficeria Stroili di Reggio Emilia che aveva causato grande allarme sociale sia per le modalità di esecuzione che avevano visto i responsabili (tra cui due minori) picchiare selvaggiamente la commessa sia per il fatto che la rapina era stata commesso in pieno centro storico alle 9 del mattino;

• il 17.5.2013 i Carabinieri del Nucleo Investigativo arrestavano un latitante ricercato da 9 anni inserito nell’elenco dei 15 latitanti piu’ pericolosi ricercati dalla polizia svedese e dall’interpool. L’uomo evaso nel 2004 da un carcere svedese dopo aver vissuto in Germania si era trasferito con la compagna a Reggio Emilia dove è stato localizzato ed arrestato dai Carabinieri;

• il 7.8.2013 i Carabinieri della Stazione di Castelnovo Sotto traevano in arresto un 49enne del luogo per il reato di omicidio. L’uomo alla guida della sua autovettura per futili motivi investiva volontariamente il vicino di casa causandone la morte;

• il 10.10-2013 i Carabinieri della Tenenza di Scandiano davano corso all’operazione antidroga “Boiardo” che ha portato a 9 arresti consentendo di disarticolare una banda italo – albanese dedita allo spaccio di cocaina nel comprensorio ceramico reggiano.

• il 14.10.2013 i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Reggio risolvevano il caso del cinese sventrato in via Turri traendo in arresto per il reato di tentato omicidio un connazionale 37enne con il quale la vittima aveva trascorso la serata per poi essere accoltellato a seguito di un diverbio maturato per futili motivi;

• il 29.10.2013 i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Castelnovo Monti davano corso all’operazione antidroga “Gray Zone” concernente l’arresto di 11 persone insospettabili ritenute responsabili di spaccio di stupefacenti rivolto anche a giovani studenti. Le indagini dei carabinieri reggiani hanno permesso di ricostruire il biennio di spaccio, documentando centinaia di cessioni di stupefacenti nei confronti di numerosi giovani;

• il 19.12.2013 i Carabinieri della Stazione di Rubiera arrestavano due rapinatori che avevano preso di mira un banca del paese. L’operazione consentiva di liberare i 6 ostaggi con cui uno dei due malviventi si era asserragliato in banca all’arrivo dei Carabinieri che sono poi riusciti a farlo arrendere senza che si verificassero conseguenze per gli ostaggi.

 

Nel corso del 2013 numerosi sono stati gli interventi risolutivi dei carabinieri reggiani in città e provincia per maltrattamenti in famiglia in prevalenza compiuti nei confronti di donne che hanno portato all’arresto di decine di uomini violenti.

Un anno quello che si appresta a terminare in cui si registra il significativo impegno dell’Arma contro la criminalità organizzata come dimostrano:

• l’Operazione Vulcano contro il clan camorristico Vallefuoco che ha portato all’esecuzioni di 31 procedimenti cautelari personali per associazione mafiosa, tentato sequestro di persona, estorsione, usura e altro, aggravati dal metodo mafioso nonché al sequestro di beni per 8.000.000 di euro;

• l’Operazione Filottete che ha portato all’arresto di 17 persone affiliate a un’organizzazione criminale legata alla ‘ndrangheta ritenuti essere i responsabili di sette omicidi avvenuti tra il 1989 e il 2007 in una guerra di cosche;

• il sequestro di beni per 3 milioni di euro a F.G.A. 59enne residente a Brescello, elemento di spicco dell’omonima cosca della ‘ndrangheta di Cutro capeggiata dal fratello N.G.A., detenuto. Si è trattato del primo provvedimento emesso in Emilia Romagna nonché tra i primi nel Nord Italia nei confronti di una cosca calabrese, di sequestro patrimoniale preventivo, anticipato ai sensi dell’art. 22 del D.lvo 159/2011, il Codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione, eseguito prima della fissazione dell’udienza di contraddittorio, che poi ha convalidato il sequestro applicando sempre su richiesta dei Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Emilia anche la sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno nel comune di residenza a carico del predetto;

• i numerosi provvedimenti interdittivi antimafia emessi dal Prefetto di Reggio Emilia supportati anche dall’importante contributo informativo reso dai Carabinieri reggiani.

 

Il Colonnello Zito: “l’azione contro la mafia e il lavoro di contrasto alle infiltrazioni sono tra loro complementari e frutto di un lavoro di squadra”

In via generale Zito ha parlato di come la crisi stia portando all’aumento esponenziali di furti di generi alimentari nei supermercati come peraltro registrato dai quotidiani interventi dei carabinieri che avvertono il disagio che molte famiglie stanno vivendo. Altro aspetto su cui il Colonnello ha posto l’accento è l’aumento esponenziale dei casi di violenza, commessi prevalentemente in ambito familiare, che vedono come vittime le donne. Al riguardo è stato sottolineato come i recenti riferimenti normativi hanno migliorato l’azione repressiva complementare tuttavia a tutte le attività mirate a contenere il fenomeno e che i Carabinieri svolgono in concerto con gli enti preposti (servizi sociali, centro antiviolenza etc..). Si è parlato anche della forte incidenza dei reati predatori che oramai hanno una connotazione ultraprovinciale. Nel sottolineare le diverse bande disarticolate dai Carabinieri, il Colonnello Zito ha riferito che l‘Arma reggiana sta lavorando su profili di organizzazioni ben strutturate. Infine, certo non per importanza, sul fronte della criminalità organizzata il Colonnello Zito ha sottolineato l’importante attività svolta dal’Arma non ultimo il sequestro di beni per 3.000.000 di euro a F.G.R., peraltro, in questi giorni, sottoposto alla Sorveglianza Speciale con obbligo di Soggiorno. Zito al riguardo ha detto testualmente “L’azione investigativa contro gli appartenenti alla criminalità organizzata e i provvedimenti amministrativi adottati per contrastare le infiltrazioni mafiose sono tra loro complementari e comunque frutto di un lavoro di squadra. Le azioni che mettono in discussione l’operato della Prefettura screditano quindi tutte le forze di Polizia. E’ infatti sbagliato personalizzare la riconducibilità dei provvedimenti antimafia al Prefetto trattandosi di provvedimenti che sono il frutto di un lavoro di squadra che coinvolge tutte le forze di Polizia. I provvedimenti vano impugnati nelle dovute sedi giurisdizionali, dove però i ricorrenti, non mi risulta, abbiano ottenuto importanti risultati. L’azione condotta a Reggio e provincia è mirata ad affermare il senso dello stato che non può essere messo in discussione”. Relativamente all’attività indicata da molti come discriminatoria dei calabresi, Zito ha detto “la comunità calabrese presente nel reggiano è fatta per la maggior parte di persone che lavorano onestamente. E’ evidente anche però che la criminalità ‘ndanghetista stanziatasi sul territorio poggia su elementi che fanno capo a quella comunità. Nessun azione discriminatoria quindi contro i calabresi come peraltro dimostrano i provvedimenti interdittivi adottati anche contro soggetti campani, siciliani ma anche reggiani”.