Se le colpe sono di tutti, alla fine non sono di nessuno. Ben vengano le dichiarazioni del presidente Errani, che finalmente scagionano le nutrie e la sorte per il disastro del Secchia, ma non vorremmo assistere al solito valzer sulle responsabilità destinato a concludersi con un nulla di fatto. Non si è trattato di un’esondazione ma di un grave allagamento dovuto al cedimento di una struttura atta a contenere le acque del fiume.

Il balletto è appena cominciato, ma dev’essere fermato sul nascere. Chiediamo ai soggetti coinvolti – in particolare alla Regione, seguita dai Servizi Territoriali di Bacino e infine dall’Aipo – di far chiarezza, partendo da un’accurata verifica di quanto è stato fatto in relazione alle attività di previsione e prevenzione e agli interventi strutturali e di manutenzione mirati al ripristino dell’assetto idraulico.

C’è un’indagine in corso e non sta a noi giudicare, ma è evidente come nello specifico siano venute meno azioni efficaci e tempestive di prevenzione e manutenzione del sistema idrico, e le ripercussioni sulle persone colpite dall’esondazione del Secchia sono state gravissime. Troppo facile e scontato attaccare esclusivamente l’Aipo, un’agenzia che fa capo ad altre tre Regioni oltre alla nostra, dando così l’impressione di voler individuare e colpire subito un capro espiatorio per attenuare altre responsabilità. Chi deve fare (o avrebbe dovuto fare), e che cosa deve fare: serve chiarezza su questi punti, e se come dice il presidente della Provincia Sabattini esistono delle concause che hanno portato al disastro, esistono sicuramente anche delle responsabilità certe.

Con molta amarezza vogliamo ricordare il premio di risultato di 20.000 euro ricevuto da tutti i direttori generali della Regione – compresi quelli a cui Servizi Territoriali di Bacino e Aipo fanno riferimento – il cui operato del 2012 è stato giudicato eccellente all’unanimità. A vedere interi paesi invasi dall’acqua, sorgono tantissimi dubbi sulla bontà di certi lavori.

Oltre al sincero ringraziamento a tutte le associazioni di volontariato di protezione civile e a tutti quelli che hanno operato nella zona del disastro – dai dipendenti comunali all’esercito, dai vigili del fuoco alle polizie municipali, alle forze dell’ordine e ai volontari – ricordiamo che ad oggi purtroppo risulta ancora dispersa una persona: ai suoi cari va la nostra solidarietà.

(Sergio Pederzini, consigliere provinciale Italia dei Valori)