ImpastatoOltre duecento persone hanno gremito domenica pomeriggio la sala della Pubblica Assistenza di Castelnovo Sotto dove è stata ospitata la conferenza spettacolo con ospite Giovanni Impastato.

«Oggi la mafia viene fatta apparire come invincibile. Non è vero. Si può battere in pochissimo tempo, se ci fosse una precisa volontà politica e tutti muovessero le proprie coscienze. La mafia non è solo un fenomeno criminale, ma anche culturale: va battuta lì». Giovanni Impastato, fratello di Peppino, il giornalista e attivista che la mafia uccise nel 1978 facendolo saltare in aria con una carica di esplosivo, dopo averlo tramortito e adagiato sul chilometro 30+180 della ferrovia Trapani-Palermo, è stato protagonista dell’evento organizzato da NoveTeatro, in collaborazione con il Comune di Castelnovo Sotto.

La giornata è stata introdotta dall’asssessore Maurizio Paterlini e dal sindaco Maurizio Bottazzi, che hanno illustrato la volontà di mettere a punto un percorso sulla legalità, valore che ha contraddistinto l’esistenza di Peppino. A seguire, sono state proiettate alcune scene tratte dal film “I cento passi” di Marco Tullio Giordana, che ricostruisce la vita di Impastato, e sono stati letti dai giovani di NoveTeatro alcuni brani del libro “Mio fratello Peppino. Resistere a Mafiopoli”. Successivamente si è svolto il dialogo con Giovanni Impastato, intervistato da Domenico Ammendola.

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Al termine, spazio anche alla musica con l’esibizione dei Modena City Ramblers, grandi amici di Giovanni, che hanno suonato quattro brani tra cui la celebre “I cento passi”, che racconta proprio la storia di Peppino.